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I nazionalismi, alimentati dalla miopia occidentale, sono mostri terribili, che si autoalimentano, si espandono, contagiano. E ora in Europa circolano ovunque.
L’apprendista stregone e il ritorno dei nazionalismi
Per calcoli miseri, e miopi, l’Occidente ha soffiato sul nazionalismo ucraino. E il gioco è riuscito. il nazionalismo divora l’ucraina, e questo fa comodo al modo NATO: si danneggia la Russia senza che muoiano soldati americani.
Ma il gioco prevedeva:
1) che l’economia russa crollasse, e invece cresce.
2) che la Russia non potesse sostenere a lungo una guerra contro il sistema militare-industriale occidentale, e invece ha aumentato la sua capacità e si prepara a sostenere non solo una guerra lunga, ma anche un attacco occidentale;
3) che le sanzioni sterminassero la capacità di produzione bellica della Russia è così non è stato;
4) che Putin fosse defenestrato e che il dissenso russo lo sostituisse, e invece mai come ora il consenso verso il leader russo è stato così forte.
Non prevedeva soprattutto una cosa: che il nazionalismo ucraino avrebbe riportato in vita il nazionalismo russo, che invece sta risorgendo, si sta strutturando.
Ma il nazionalismo è un mostro terribile, che si autoalimenta, si espande, contagia. E ora in Europa circola ovunque, tra i polacchi contro i russi ma anche contro gli ucraini, tra gli ungheresi, e cresce, in Asia, nelle popolazioni turche, in Cina, in India.
Questo mostro può divorarci tutti.
Se ci fosse un po’ di ragione si cercherebbe di metterlo a tacere, prima che scappi di mano a tutti.
Ma certo, abbiamo una cultura malata, di cui i Borrell, i von der Leyen, i Gentiloni sono solo l’espressione, e questa cultura forse non morirà prima di aver portato tragedie più grandi di quelle di questi mesi.
Nei prossimi mesi vedremo se ci sono ancora forze sane capaci di mettere i ceppi a questo mostro che tutto divora, o se il mostro circolerà libero in tutto il pianeta.
PS. Il nazionalismo non è il senso di appartenere a un popolo, a una tradizione: il nazionalismo si struttura a partire da un nemico, è una risposta malata a un bisogno genuino di identità.
* Per gentile concessione di Vincenzo Costa, professore ordinario alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, dove insegna Fenomenologia. Ha scritto saggi in italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo, apparsi in numerose riviste e libri.
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