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Marine Le Pen condannata a 5 anni di ineleggibilità per frode all’UE. La destra sovranista si mobilita: Orbán, Salvini e Musk parlano di persecuzione politica. Il Rassemblement National ora punta su Bardella, mentre la Francia affronta un terremoto politico in vista del 2027.
Marine Le Pen condannata: tra giustizia e battaglia politica
La condanna di Marine Le Pen a cinque anni di ineleggibilità e quattro anni di carcere, di cui due con la condizionale, ha scosso il panorama politico francese ed europeo. L’ex candidata all’Eliseo è stata giudicata colpevole di aver partecipato a un sistema di frode per dirottare 4,6 milioni di euro destinati al funzionamento del Parlamento europeo verso il finanziamento del suo partito, il Rassemblement National.
La sentenza, che prevede l’esclusione immediata dalle prossime elezioni presidenziali, ha acceso un dibattito acceso tra chi la considera una legittima misura anticorruzione e chi la ritiene un attacco politico.
I dettagli della condanna e il peso della legge Sapin 2
Marine Le Pen è stata condannata a una pena che include quattro anni di carcere, di cui due da scontare con braccialetto elettronico, e una multa di 100.000 euro. Tuttavia, è la condanna a cinque anni di ineleggibilità con esecuzione provvisoria a sollevare le maggiori implicazioni politiche.
Questo significa che, anche in caso di appello, Le Pen rimane esclusa dalle elezioni presidenziali del 2027, a meno che il processo di secondo grado non venga celebrato rapidamente e la assolva o modifichi la pena prima del ricorso in Cassazione. La sentenza si basa sulla legge anticorruzione ‘Sapin 2‘, introdotta nel 2016, che impedisce ai condannati per reati economici di candidarsi immediatamente dopo la sentenza.
Una sentenza politica? Le reazioni della destra
Marine Le Pen non ha accettato passivamente la decisione, definendola una “sentenza politica” e paragonandosi ai “milioni di francesi esclusi dal sistema”. La sua reazione ha trovato eco tra i principali esponenti della destra sovranista europea. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha pubblicato su X un messaggio emblematico: “Je suis Marine”, evocando la storica frase di solidarietà con la redazione di Charlie Hebdo dopo l’attacco terroristico del 2015. Matteo Salvini, leader della Lega e alleato storico di Le Pen in Europa, ha accusato la giustizia francese di voler influenzare la politica con mezzi giudiziari.
Ma il sostegno alla leader del Rassemblement National non si è limitato ai confini europei. Elon Musk ha espresso preoccupazione per la sentenza, tracciando un parallelo con i casi di Jair Bolsonaro in Brasile, Imran Khan in Pakistan e Donald Trump negli Stati Uniti, sostenendo che la sinistra utilizzi la giustizia per eliminare avversari politici che non riesce a battere alle urne.
Fine di un’era o rilancio della destra francese?
La condanna di Le Pen arriva in un momento di forte crisi per il panorama politico francese. Il governo centrista guidato da Emmanuel Macron, che non ha un erede politico chiaro, affronta un clima di crescente sfiducia. Per anni, Marine Le Pen è stata una delle figure dominanti nella politica francese, raggiungendo due volte il ballottaggio presidenziale contro Macron e posizionandosi in testa ai sondaggi per il 2027.
La sua ineleggibilità apre nuovi scenari: il Rassemblement National dovrà trovare un nuovo candidato credibile per guidare l’estrema destra, con il giovane Jordan Bardella che emerge come possibile erede.
Bardella ha subito parlato di “democrazia francese giustiziata” e promesso una “mobilitazione popolare” contro la sentenza. La destra francese potrebbe dunque sfruttare questa condanna come una nuova spinta per rafforzarsi elettoralmente, facendo leva sulla narrativa della persecuzione giudiziaria.
Un caso che scuote la politica europea
La condanna di Marine Le Pen non riguarda solo la Francia, ma ha implicazioni su scala europea. La sua esclusione dalle presidenziali potrebbe rafforzare i movimenti di destra sovranisti in altri Paesi, mentre la giustizia francese viene accusata di giocare un ruolo politico.
La partita non è ancora chiusa: se l’appello non verrà accolto in tempi brevi, la destra dovrà reinventarsi senza la sua storica leader. In ogni caso, il dibattito sulla relazione tra giustizia e politica in Europa è appena iniziato.
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