No al cessate il fuoco bisogna vincere, secondo Ursula von der Leyen. Che rilancia: “Bisognerebbe fornire artiglieria a lungo raggio e sistemi d’arma che possano aiutare l’Ucraina”
Iattura von der Leyen: “No al cessate il fuoco”
No al cessate il fuoco, bisogna vincere la guerra. Lo ha detto la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, intervenendo al Forum Globsec 2023 di Bratislava, respingendo così tutte le mediazioni da parte del Papa, di Cina, Brasile e paesi dell’Africa.
“Deve esserci il principio: niente sull’Ucraina senza l’Ucraina. Insieme all’Ucraina vogliamo una pace giusta, che non premi l’aggressore. Ma che sostiene i principi della Carta delle Nazioni Unite e il diritto del popolo ucraino di essere padrone del proprio futuro. Il presidente Zelensky è molto chiaro su questo. Un cessate il fuoco che sfoci in un conflitto congelato non porterà una pace duratura”, le parole della presidente europea.
Il 1 giugno il Parlamento UE voterà una mozione per produrre e inviare in guerra armi e munizioni. A tutti i costi, anche quello di usare per scopo militare i soldi del PNRR, che avrebbero dovuto servire per le persone e l’ambiente.
E dunque von der Leyen sempre più in ostaggio della sua retorica guerresca rilancia ancora, chiedendo ai partners europei di fornire sistemi a lungo raggio che favorirebbero l’escalation del conflitto.
“Il bisogno immediato è l’assistenza militare per sostenere gli sforzi delle Forze Armate ucraine. Questo è il motivo per cui abbiamo appena proposto un atto di produzione di munizioni, lo chiamiamo Asap. Vogliamo spingere la nostra industria della difesa a incrementare la produzione di proiettili di artiglieria da 155 mm e 152 mm, assolutamente necessari”, ha detto la presidente della Commissione europea.
“E coloro che possono, dovrebbero fornire artiglieria a lungo raggio e sistemi d’arma che possano aiutare l’Ucraina a livellare il divario del campo di battaglia nel raggio d’azione delle forze d’invasione – ha aggiunto -. Il nostro sostegno è necessario anche per l’addestramento militare delle forze ucraine. Gli Stati membri stanno facendo molto e anche noi, a livello europeo, stiamo facendo la nostra giusta parte. Entro la fine dell’anno, avremo formato 30.000 militari e soldatesse”.
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