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Governo Meloni e i regali alle scuole paritarie: 750 milioni di euro sottratti alla scuola pubblica?

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Il governo Meloni ha stanziato 750 mln € per le scuole paritarie nel 2024-25, aumentando i fondi di 50 mln. Critiche dai sindacati: risorse sottratte alla scuola pubblica. Trend di finanziamenti in crescita dal 2012, favorendo la privatizzazione dell’istruzione.

Il governo stanzia 750 milioni di euro per le scuole paritarie

Il governo Meloni, attraverso due decreti firmati dal Ministro dell’Istruzione Valditara, ha stanziato per l’anno scolastico 2024-2025 un totale di 750 milioni di euro a favore delle scuole paritarie, registrando un incremento di 50 milioni rispetto all’anno precedente.

Di questi fondi, 500 milioni sono destinati a tutte le scuole paritarie, 163,4 milioni al sostegno degli studenti con disabilità e 90 milioni alle scuole dell’infanzia. Le risorse saranno distribuite agli Uffici Scolastici Regionali, che provvederanno all’assegnazione ai vari istituti paritari locali.

Il Ministro Valditara ha dichiarato: “Con questo stanziamento, il Ministero dell’Istruzione e del Merito conferma il proprio impegno a sostenere e valorizzare le scuole paritarie, che rappresentano una componente fondamentale del nostro sistema educativo nazionale. Il nostro obiettivo è garantire a tutti gli studenti l’opportunità di una formazione di qualità, indipendentemente dall’istituto in cui studiano. In particolare, le risorse destinate alle scuole dell’infanzia e agli studenti diversamente abili confermano la nostra attenzione a rendere l’educazione accessibile e inclusiva per tutti”.

Cosa sono le scuole paritarie?

Le scuole paritarie, istituite con il decreto legislativo 62 del 10 marzo 2000, sono istituti in cui l’istruzione è equiparata per legge a quella statale, ma la cui gestione non dipende dallo Stato. Pertanto, non sono tenute a rispettare criteri come la laicità degli insegnamenti.

Un trend di lungo corso

Tuttavia, questo incremento di fondi ha suscitato critiche. Giuseppe D’Aprile, segretario generale di UIL Scuola, ha definito la mossa “una scelta politica chiara ma inaccettabile», aggiungendo che «ogni euro sottratto alla scuola statale” è un modo per renderla “più debole”. Ha inoltre sottolineato che “un quarto di queste risorse – 180 milioni di euro l’anno – potrebbero servire per stabilizzare gli oltre 230 mila precari della scuola, per assicurare loro un futuro certo oltre a garantire la continuità didattica degli alunni“.

La tendenza ad aumentare i finanziamenti statali alle scuole paritarie non è iniziata con l’attuale governo. Nel novembre dello scorso anno, il partito di governo Fratelli d’Italia aveva proposto un emendamento per introdurre il cosiddetto “bonus paritarie”, mentre nel 2020 gli istituti paritari avevano ricevuto 150 milioni di euro di fondi del PNRR dal governo, in un contesto di generale aumento dei finanziamenti per l’istruzione non statale.

Nel 2012, il finanziamento statale destinato agli istituti paritari era di 286 milioni di euro, budget quasi raddoppiato nei cinque anni successivi, superando oggi i 600 milioni di euro.

 

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