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Gaza, Hamsa aveva quattro anni. Bombardato. Decapitato

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Hamsa aveva 4 anni. È morto a Deir al-Balah sotto le bombe israeliane, come altri 490 bambini in 20 giorni. A Gaza manca l’acqua, i giornalisti vengono colpiti, i civili sfollati di notte. Davanti a tutto questo, la “neutralità” è complicità. Il silenzio uccide.

Gaza, Hamsa aveva quattro anni…*

La foto in copertina è di Hamsa Abu Issa, di quattro anni. Non compirà mai cinque anni, perché ieri Israele ha bombardato la sua casa a Deir al-Balah e lo ha decapitato.
È uno dei quattrocentonovanta bambini ammazzati da Israele nei soli ultimi venti giorni.

Da due giorni Tel Aviv ha chiuso le ultime tubazioni che portavano acqua a Gaza: nel nord, il camion che la portava non passa più. La morte per mancanza di acqua potabile si avvicina a passi sempre più grandi

Stanotte l’IDF ha bombardato la tenda dei giornalisti nel cortile dell’ospedale Nasser: tra le varie vittime, il giornalista Helmi al Faq’awi è letteralmente bruciato vivo davanti agli occhi dei superstiti.

Tre ore fa, in piena notte, l’esercito israeliano ha ordinato lo sgombero completo e immediato dei quartieri meridionali di Deir al-Balah, già pieni zeppi di sfollati da tutta la Striscia: decine di migliaia di persone svegliate di soprassalto stanno cercando in fretta e furia nel buio i loro averi per fuggire per l’ennesima volta, non si sa dove.

A sentire Israele e i suoi propagandisti tutte queste atrocità contro i civili sono imputabili a “errori”, perché loro ce l’hanno “solo con Hamas”. Ma non si uccidono accidentalmente più di 17.000 bambini, non si uccide per caso un numero di giornalisti più grande di quelli uccisi in tutte le guerre del mondo dal 1900 a oggi, non si distrugge per errore tutto, dagli ospedali alle infrastrutture alle scuole alle case, e sicuramente non si uccidono e seppelliscono per errore 15 medici in una fossa comune.

E, aggiungo, non si sta silenti davanti a tutto questo per errore. Tanti, tantissimi sedicenti “bravi cittadini”, da oltre 500 giorni, scelgono deliberatamente ogni giorno di credere alle umilianti (per chi ha un cervello) balle israeliane, di strafregarsene di tutta la folle ferocia senza limiti che il nostro “alleato di ferro” sta infliggendo su milioni di persone indifese.. ed è proprio il loro complice silenzio che alimenta sempre più la furia genocida.

Tutti questi infami codardi si illudono di farla franca pensando che loro non hanno mai detto di essere a favore dei crimini: semplicemente sono neutrali, non prendono posizione in merito.

Ma non si può non prendere posizione su Gaza, perchè non prendere posizione equivale a prendere una posizione ben precisa: una posizione che ti rende umanamente e moralmente responsabile di inenarrabili e indimenticabili sofferenze, e con cui dovrai convivere per tutto il resto della tua vita.

*Articolo originale di Alessandro Ferretti è su Substack

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Alessandro Ferretti
Alessandro Ferretti
Researcher presso Università degli Studi di Torino. Associate presso CERN

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