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Potrebbe essere che gli alibi esaminati fino ad ora, nel caso dell’omicidio di Alice Neri, non siano così solidi come sembrano? Secondo il pool legale di Nicholas Negrini – marito della vittima- è questa la pista investigativa da percorrere.
Il caso Alice Neri
Non sono stati presi in considerazione, dalla procura di Modena, delle anomalie sugli alibi dei soggetti interrogati durante le indagini per l’assassinio della donna trentaquattrenne, madre di una bimba, i cui resti sono stati ritrovati carbonizzati all’interno della propria auto, quasi un anno fa, a Ravarino nelle campagne della bassa modenese. Allo stato attuale, l’unico indagato è Mohamed Gaul rinviato a giudizio.
È stata depositata una memoria, basata su quattro relazioni scritte dalla consulente criminalista Katia Sartori e dal generale Luciano Garofano, che portano a considerare nuove possibili strade di indagine. Si tratta della valutazione di alcune situazioni ambigue e informazioni ritenute poco rilevanti dagli inquirenti, soprattutto l’alibi di un collega che potrebbe essere messo in discussione.
Inoltre -secondo questo documento- ci sono abiti appartenenti a questo soggetto, con tracce ematiche di Alice Neri. Fatto spiegato, per la perdita di sangue mestruale, durante un rapporto sessuale che l’operaio ha avuto con la vittima.
Secondo il generale Garofano, le lesioni riscontrate e il grado di penetrazione sono compatibili con un coltello di grandi dimensioni. Per questo motivo, l’avvocato Antonio Ingroia, è convinto che si tratta di omicidio premeditato e chiederà alla procura ulteriori accertamenti, prima di procedere con l’azione penale. Un arma di quel genere, non si porta in giro come un coltellino svizzero.
Sono state fornite testimonianze riguardo a questa persona, tese a dimostrare che gli alibi, presentati finora, non sono così solidi come sembravano. È lo stesso Nicholas Negrini ad affermare che “..il fatto che ci sia il DNA di questo tunisino sulla scena del crimine può non voler dire nulla visto che era un posto tra l’altro frequentato da lui”. Tra l’altro l’alibi si sostiene praticamente sulla testimonianza della moglie
Questo collega della vittima non è mai stato indagato. Secondo la memoria depositata è stata acquisita una testimonianza, in merito ad una relazione tra questo soggetto ed Alice Neri, caratterizzata da conflitti e episodi di violenza. Si tratta di una discussione tra l’operaio e la vittima -nel parcheggio dell’azienda- in cui i due si strattonano reciprocamente.
Tra le omissioni contestate all’uomo vi è quella di non aver mai detto che ha incontrato Alice la mattina del 17 Novembre 2022, il giorno del delitto.
Ingroia sottolinea, inoltre, la cronologia delle ricerche online eseguita dalla vittime nei mesi precedenti all’omicidio, Da agosto si passa da “crisi di coppia” ad “amare due persone contemporaneamente” e poi inizia a cercare “ritardo non arriva il ciclo” “pillola del giorno dopo”. Alice era incinta? Un altro movente significativo per la distruzione del corpo.

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