www.kulturjam.it è un quotidiano online indipendente completamente autofinanziato. Il nostro lavoro di informazione viene costantemente boicottato dagli algoritmi dei social. Per seguirci senza censure, oltre alla ricerca diretta sul nostro sito, iscrivetevi al nostro canale Telegram o alla newsletter settimanale.
Il deep state europeo stringe la presa: Schlein e Meloni sono pedine sacrificabili in una transizione pilotata. L’UE si fa ideologia di guerra, mentre il sistema riedita un governo presidenziale d’unità nazionale. Destra e sinistra ormai sono fumo: conta solo chi non vota crediti di guerra.
Meloni, Schlein e il testamento di Bobby Solo
– Fausto Anderlini*
“Non c’è più niente da fare, è stato bello sognare”… così recitava una profetica e accattivante canzonetta di Bobby Solo del 1967. Il tentativo di riverginare la fiction per iniziativa dei giullari di Gedi, insufflando le note di Ventotene (il copyright storico-filologico è di Marcella Mauthe), è tosto scaduto nella disarmonia, e quasi vien da ridere, se non fosse per l’angoscia che ci attanaglia.
Vada come vada, la Schlein ha le ore contate e la Meloni qualche mese, forse, se non settimane. Sottoposto a una minaccia esistenziale, il deep state europeo, ovvero quell’establishment composto di poteri tecnico-burocratici ed economico-finanziari, nonché mediatici, che ha retto le sorti del sistema in questo trentennio, sta mettendo le cose alle strette.
Una democrazia autoritaria e vincolata, profondamente illiberale (emblematico l’esempio della Romania), che rimette in auge gli Stati-nazione (pianeti e satelliti), blindandoli in un’alleanza bellica gerarchicamente definita. Una democrazia, e un’Europa, che, facendosi ideologia di guerra, negano le proprie premesse.
Ce lo ha rivelato papale papale, seppure pudicamente, il solito noto amico americano-trasteverino (Veltroni), citando espressamente il deep state e rivelando il segreto di Pulcinella: la vera fonte di ispirazione e di sostentamento di un’intera scolaresca sedicente di sinistra.
Emblematiche anche le circumnavigazioni di Prodi. Anche lui, venuto all’osso, dopo aver a lungo ben predicato circa i pericoli della linea euro-atlantica. I convegni di Orvieto e Milano sono stati un segnale. Tresche per fare intendere alla Schlein la nuova aria. Quando il gioco si fa duro, si torna nella casamatta.
La Schlein era stata issata alla segreteria per trarre d’impaccio un Pd ai minimi termini e a rischio sorpasso dei 5Stelle di Conte, spostando momentaneamente il suo asse a sinistra. Facendo da contraltare all’altra operazione: l’elevazione alla premiership della Meloni sotto garanzia di obbedienza al deep state euro-atlantico. Ora il tempo di quella transizione pilotata è esaurito e si apre la nuova fase.
L’alternativa è sempre quella: un modello messo a punto da Napolitano nel 2010 e portato a regime dal suo emulo Mattarella. Le recenti esternazioni russofobe del Presidentissimo non sono state frutto di ignoranza (anche se la cultura dell’uomo non è certo eccezionale), ma di calcolo.
Si rientra nello stato d’eccezione: ora la guerra, mentre prima fu lo spread e poi la pandemia, ed è tempo che il supremo garante del deep state, cioè della Costituzione materiale – non di quella formale, della quale non da oggi si fa beffe – riprenda le redini.
Dare il benservito alla Schlein, che ingenuamente continua a sentirsi leader di un partito al quale è estranea, smarcare fuori dal sistema 5S e Lega, mettere alla prova (e rapidamente) l’affidabilità di FdI, e procedere a una riedizione di un governo presidenziale e termidoriano di unità nazional-repubblicana.
Con tutte le scissioni che al caso si renderanno necessarie. Una maggioranza parlamentare si trova, basta poco, anche di misura, come la Germania insegna (mentre a Parigi neanche è necessaria).
Destra e sinistra, fascismo e antifascismo ed altre appassionate dicotomie sono ormai fumo per i gonzi. La storia si ripete (qualche volta capita). L’unica buona alleanza che ci riguarda è quella che mette insieme tutti coloro che non votano i crediti di guerra.
* Dalle riflessioni social di Fausto Anderlini
Sostieni Kulturjam
Kulturjam.it è un quotidiano indipendente senza finanziamenti, completamente gratuito.
I nostri articoli sono gratuiti e lo saranno sempre. Nessun abbonamento.
Se vuoi sostenerci e aiutarci a crescere, nessuna donazione, ma puoi acquistare i nostri gadget.
Sostieni Kulturjam, sostieni l’informazione libera e indipendente.
Leggi anche
- La trattativa reale tra Putin e Trump, il resto sono chiacchiere da bar
- La marcia dell’Europa (per la guerra) e l’inno alla sottomissione
- Unione Europea, impresa di morte
- Un’Europa armata fino ai denti: per fare cosa? Contro chi? E perchè?
E ti consigliamo
- Shidda
- Noisetuners
- Novecento e oggi
- A sud dell’impero. Breve storia della relazione sino-vietnamita
- Sintropie. Mondo e Nuovo Mondo
- Musikkeller, un luogo-non luogo
- Breve guida per riconoscere il “coatto”
- Achab. Gli occhi di Argo sul carcere
- La terra di Itzamnà: alla scoperta del Guatemala
- Dittature. Tutto quanto fa spettacolo: si può essere ironici su temi serissimi e al contempo fare opera di informazione e presidio della memoria?
- Il soffione boracifero: ritorna dopo 10 anni il romanzo cult
- Cartoline da Salò, nel vortice del presente