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giovedì, Giugno 19, 2025
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Sonetti capitolini: a Vittorio Sgarbi candidato sindaco

Vittorio Sgarbi candidato sindaco, non è il titolo di un fumetto, come potrebbe essere Gambadilegno medico della mutua o Paperino recluta provetta, ma il sesto sonetto di una serie dedicata ai candidati sindaci di Roma.

Sonetti capitolini

Nel XVI secolo a Roma sulla statua di Pasquino venivano posti nottetempo componimenti in versi, scritti in forma anonima anche da poeti famosi (fra i quali Pietro Aretino), che sbeffeggiavano il potere papale. Oggi il poeta A.C. Whistle dedica un sonetto satirico a ciascuno dei candidati a sindaco di Roma, dando corpo ai giudizi popolari più biechi e al loro fondo di verità.

Sonetti capitolini ad Andrea Bernaudo candidato sindaco

Ecco un candidato che, come si diceva nel varietà di una volta, non ha bisogno di presentazioni. Vittorio Sgarbi è uomo di cultura vasta e profonda, di sontuosa e debordante egolatria, nonché di lunga e variegata esperienza amministrativa e politica: è stato eurodeputato, sottosegretario ai Beni Culturali, assessore alla Cultura del Comune di Milano, sindaco di San Severino Marche (MC) e di Salemi (TP); oggi è deputato, sindaco di Sutri (VT) e presidente del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.

Non deve stupire la sua recente candidatura a Sindaco di Roma, giacché l’idea di una sconfitta non lo sfiora nemmeno: nel senso che, pure se la sua elezione è assai improbabile, Sgarbi rimarrà comunque Sgarbi e quindi si considererà sempre primo fra tutti a prescindere, penserà che i romani non hanno capito niente e probabilmente li chiamerà “capre!” per avere sciupato l’occasione.

Sonetti capitolini: a Vittorio Sgarbi candidato sindaco

Il Rinascimento promesso da Sgarbi

Nei giorni scorsi c’è stata la presentazione dei 15 candidati della lista Rinascimento – Sgarbi sindaco (uno per ciascun municipio), che parrebbero scelti con il criterio, ormai imprescindibile, dell’antipolitica: c’è Eliana Michelazzo, l’influencer coinvolta nel gossip del mancato matrimonio di Pamela Prati (qualunque cosa ciò voglia dire, o fratelli); l’osteopata Cinzia Ponziani; l’istruttore di arti marziali Valerio Pappalardo; l’ex campione di bodybuilding Massimiliano Toti; il nutrizionista Emanuele Gutierrez Tomassetti (gli ultimi due sui loro profili Facebook sembrano tendere al no mask-no vax, in adesione alla “linea politica” del fondatore). Insomma, tipo M5S ma un po’ peggio.

E anche sul versante del programma si rimane delusi: oltre a un tanto reiterato quanto generico richiamo a cultura e bellezza come forze propulsive del cambiamento, non c’è altro.

Al momento in cui scriviamo il sito dell’associazione Rinascimento alla voce “punti programmatici” riporta quanto segue.

Il programma è in fase di elaborazione e sarà il frutto di un confronto tra le diverse proposte che giungeranno dagli iscritti: hai a disposizione 1.500 caratteri per segnalarci la tua proposta.

Punti del programma:

  1. Lavoro
  2. Fisco
  3. Giustizia
  4. Immigrazione
  5. Sanità
  6. Cultura, Istruzione, Sport
  7. Politiche giovanili
  8. Pubblica amministrazione, riforme istituzionali e costi della politica
  9. Infrastrutture e trasporti
  10. Politiche agricole
  11. Difesa e sicurezza
  12. Politica estera
  13. Diritti civili
  14. Temi Etici
  15. Ambiente
  16. Rinascita dei borghi
  17. Ultimi

Ci sono solo i titoli dunque, nell’attesa di (o se)  esser riempiti.

Sonetti capitolini: a Vittorio Sgarbi candidato sindaco

Il modello sembrerebbe quindi quello della politica dal basso, molto basso: non bisogna nemmeno superare i 1500 caratteri, probabilmente per non confondere l’elettore con faccende troppo complesse. O forse è quello della politica dall’alto, molto alto: se volete proporre qualcosa scrivete pure, ma c’è Sgarbi, basta la parola (a scanso di equivoci, è sì una citazione della vecchia reclame del confetto Falqui, ma senza alcun triviale riferimento all’effetto lassativo del prodotto). Questo a livello nazionale, aspettiamo di vedere se per Roma verrà indicato qualcosa di concreto, foss’anche il divieto di indossare calzoni corti e infradito all’interno delle Mura Aureliane o l’obbligo per i cittadini di visitare almeno una volta nella vita le tre chiese che custodiscono opere di Caravaggio.

Resta l’impressione che Sgarbi, obnubilato dall’illimitata fiducia in se stesso e nella sua immagine, quale novello Brancaleone si sia contornato di un’armata alquanto raccogliticcia, sicuramente inadatta a fare breccia nel cinismo degli elettori romani, e che non abbia nemmeno idea di quale sia la strada per raggiungere la sua Aurocastro. Ad ogni modo, gli facciamo i migliori auguri (in rima).

L’armata Brancaleone – Partenza per Aurocastro

 

A Vittorio Sgarbi candidato sindaco

Non vien da Norcia bensì da Ferrara

ma è uguale a quel Brancaleone

che alla cerca di lauto guiderdone

raccolse gente d’insipienza rara.

Nel dispensar la scienza sua preclara

se c’è chi verbalmente gli s’oppone

ei si scaglia veemente a la tenzone

con insulti da sconcia lavandara.

Pur onusto di questa e d’altre turbe

avendo governato un borgo etrusco

ora vorrebbe conquistare l’Urbe

col favellare suo dotto e corrusco

ma le genti di qui si credon furbe

e lo repelleranno in modo brusco.

 

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A Vittorio Sgarbi candidato sindaco. A Chiara Colosimo

A Vittorio Sgarbi candidato…e Bernaudo?

 

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A.C. Whistle
A.C. Whistle
Nasce alle pendici dei Nebrodi ma sin dalla prima infanzia vive a Roma, da dove non si è più mosso (“la mia famiglia è già emigrata troppo”, dice). Giuslavorista, etilista, pokerista, meridionalista, immoralista, si cela dietro quello che manifestamente è un nom de plume per tutelare la sua posizione sociale e censuaria. Convinto di essere la reincarnazione di Pietro Aretino, in quanto tale produce versi impudichi e faceti, mentre nella prosa predilige la forma breve del pamphlet, sia per dare sfogo alla sua misantropia (praticata come misandria e come misoginia con eguale trasporto), sia per assecondare la pigrizia contro cui ha smesso da tempo di lottare.

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