Vittorio Sgarbi candidato sindaco, non è il titolo di un fumetto, come potrebbe essere Gambadilegno medico della mutua o Paperino recluta provetta, ma il sesto sonetto di una serie dedicata ai candidati sindaci di Roma.
Sonetti capitolini
Nel XVI secolo a Roma sulla statua di Pasquino venivano posti nottetempo componimenti in versi, scritti in forma anonima anche da poeti famosi (fra i quali Pietro Aretino), che sbeffeggiavano il potere papale. Oggi il poeta A.C. Whistle dedica un sonetto satirico a ciascuno dei candidati a sindaco di Roma, dando corpo ai giudizi popolari più biechi e al loro fondo di verità.
Ecco un candidato che, come si diceva nel varietà di una volta, non ha bisogno di presentazioni. Vittorio Sgarbi è uomo di cultura vasta e profonda, di sontuosa e debordante egolatria, nonché di lunga e variegata esperienza amministrativa e politica: è stato eurodeputato, sottosegretario ai Beni Culturali, assessore alla Cultura del Comune di Milano, sindaco di San Severino Marche (MC) e di Salemi (TP); oggi è deputato, sindaco di Sutri (VT) e presidente del MART – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Non deve stupire la sua recente candidatura a Sindaco di Roma, giacché l’idea di una sconfitta non lo sfiora nemmeno: nel senso che, pure se la sua elezione è assai improbabile, Sgarbi rimarrà comunque Sgarbi e quindi si considererà sempre primo fra tutti a prescindere, penserà che i romani non hanno capito niente e probabilmente li chiamerà “capre!” per avere sciupato l’occasione.
Il Rinascimento promesso da Sgarbi
Nei giorni scorsi c’è stata la presentazione dei 15 candidati della lista Rinascimento – Sgarbi sindaco (uno per ciascun municipio), che parrebbero scelti con il criterio, ormai imprescindibile, dell’antipolitica: c’è Eliana Michelazzo, l’influencer coinvolta nel gossip del mancato matrimonio di Pamela Prati (qualunque cosa ciò voglia dire, o fratelli); l’osteopata Cinzia Ponziani; l’istruttore di arti marziali Valerio Pappalardo; l’ex campione di bodybuilding Massimiliano Toti; il nutrizionista Emanuele Gutierrez Tomassetti (gli ultimi due sui loro profili Facebook sembrano tendere al no mask-no vax, in adesione alla “linea politica” del fondatore). Insomma, tipo M5S ma un po’ peggio.
E anche sul versante del programma si rimane delusi: oltre a un tanto reiterato quanto generico richiamo a cultura e bellezza come forze propulsive del cambiamento, non c’è altro.
Al momento in cui scriviamo il sito dell’associazione Rinascimento alla voce “punti programmatici” riporta quanto segue.
Il programma è in fase di elaborazione e sarà il frutto di un confronto tra le diverse proposte che giungeranno dagli iscritti: hai a disposizione 1.500 caratteri per segnalarci la tua proposta.
Punti del programma:
- Lavoro
- Fisco
- Giustizia
- Immigrazione
- Sanità
- Cultura, Istruzione, Sport
- Politiche giovanili
- Pubblica amministrazione, riforme istituzionali e costi della politica
- Infrastrutture e trasporti
- Politiche agricole
- Difesa e sicurezza
- Politica estera
- Diritti civili
- Temi Etici
- Ambiente
- Rinascita dei borghi
- Ultimi
Ci sono solo i titoli dunque, nell’attesa di (o se) esser riempiti.
Il modello sembrerebbe quindi quello della politica dal basso, molto basso: non bisogna nemmeno superare i 1500 caratteri, probabilmente per non confondere l’elettore con faccende troppo complesse. O forse è quello della politica dall’alto, molto alto: se volete proporre qualcosa scrivete pure, ma c’è Sgarbi, basta la parola (a scanso di equivoci, è sì una citazione della vecchia reclame del confetto Falqui, ma senza alcun triviale riferimento all’effetto lassativo del prodotto). Questo a livello nazionale, aspettiamo di vedere se per Roma verrà indicato qualcosa di concreto, foss’anche il divieto di indossare calzoni corti e infradito all’interno delle Mura Aureliane o l’obbligo per i cittadini di visitare almeno una volta nella vita le tre chiese che custodiscono opere di Caravaggio.
Resta l’impressione che Sgarbi, obnubilato dall’illimitata fiducia in se stesso e nella sua immagine, quale novello Brancaleone si sia contornato di un’armata alquanto raccogliticcia, sicuramente inadatta a fare breccia nel cinismo degli elettori romani, e che non abbia nemmeno idea di quale sia la strada per raggiungere la sua Aurocastro. Ad ogni modo, gli facciamo i migliori auguri (in rima).
L’armata Brancaleone – Partenza per Aurocastro
A Vittorio Sgarbi candidato sindaco
Non vien da Norcia bensì da Ferrara
ma è uguale a quel Brancaleone
che alla cerca di lauto guiderdone
raccolse gente d’insipienza rara.
Nel dispensar la scienza sua preclara
se c’è chi verbalmente gli s’oppone
ei si scaglia veemente a la tenzone
con insulti da sconcia lavandara.
Pur onusto di questa e d’altre turbe
avendo governato un borgo etrusco
ora vorrebbe conquistare l’Urbe
col favellare suo dotto e corrusco
ma le genti di qui si credon furbe
e lo repelleranno in modo brusco.
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A Vittorio Sgarbi candidato sindaco. A Chiara Colosimo
A Vittorio Sgarbi candidato…e Bernaudo?
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