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“Malagrazia”: stregoneria, memoria e ombre napoletane

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Nel cuore oscuro del Regno di Napoli, Malagrazia intreccia stregoneria, faide dinastiche e memoria. Un romanzo gotico e visionario, dove l’eredità è maledizione e la parola illumina l’ombra. Un viaggio letterario che inquieta, seduce e lascia il segno.

Malagrazia

C’è una Napoli che non si lascia fotografare: scompare tra i vicoli prima che l’obiettivo metta a fuoco, si rifugia tra incubi familiari, si dissolve nella memoria delle sue pietre. È questa la Napoli che abita Malagrazia, romanzo visionario e raffinato di Alexandro Sabetti, edito da Kulturjam Edizioni, che intreccia letteratura gotica, racconto genealogico e saggio storico sotto la luce ferale del Vesuvio.

Nel Regno di Napoli del 1644, in un’epoca dominata dall’Inquisizione, dalla superstizione e dalla ferocia del potere, una donna viene accusata di stregoneria e rinchiusa nelle segrete del tribunale ecclesiastico. Si chiama Malagrazia Trastámara, e la sua storia – tra genealogie contese, vendette ereditarie e voci che risalgono dal sottosuolo della memoria – si intreccia con quella di due famiglie rivali, i Trastámara e gli Altamirano. Ma Malagrazia non è solo un romanzo storico: è un affondo letterario nel cuore oscuro dell’identità, un’indagine simbolica sull’eredità, sull’esilio interiore e sulla violenza tramandata.

Malagrazia Trastámara, protagonista e spettro del titolo, è molto più che una figura tragica: è l’eco vivente di una città in cui “la credenza nella metempsicosi non è una mera astrazione filosofica, ma una legge non scritta che regola i rapporti tra vivi e morti”. Sabetti racconta la sua vicenda — sospesa tra le accuse di stregoneria, la solitudine, e l’ombra dei suoi avi — con una prosa ipnotica e densa, capace di evocare tanto l’orrore dell’Inquisizione quanto il mistero sensuale del folklore partenopeo.

Ma Malagrazia non è solo la storia di una donna: è un viaggio nell’ossessione, nella superstizione, nel potere inquieto della narrazione. È anche un’epopea familiare — Altamirano contro Trastámara — che si estende per secoli, dal 1644 ai bagliori della modernità, tra rivalità dinastiche e vendette incrociate. Un “Speculum Trastámara” in forma romanzesca, dove ogni generazione lascia in eredità più maledizioni che virtù.

Narrato da una voce anonima e quasi oracolare, il romanzo sfida il lettore a orientarsi “nei territori dell’Ombra, della Bellezza e dell’Eros”, in un affresco che non teme il barocco né il mistero, e in cui l’assurdo si insinua come linfa sotto la razionalità dei Lumi.

Malagrazia è un libro che non si legge: si interroga, si ascolta, si teme. O si finisce per riconoscersi nei suoi fantasmi.

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Malagrazia

Di: Alexandro Sabetti
Editore: Kulturjam Edizioni
Anno: 2025
Puoi ordinarlo cliccando qui

 

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