Finiti i bombardamenti non ci sarà comunque pace perchè non c’è nessuna azione per costruirla: su tutti i media viene messo in onda e predicato invece l’odio eterno, totale fra russi e ucraini.
Una pace impossibile
L’Occidente ha in sé i valori del grande pensiero europeo e finora nei conflitti ha prodotto anche discorsi sulla riconciliazione fra le parti, ha lavorato per mostrare cosa unisse le fazioni in lotta prima della guerra e quali margini ci fossero dunque per la soluzione del conflitto.
E questo è successo per palestinesi e israeliani, serbi, croati e musulmani nella ex-Jugoslavia, bianchi e neri in Sudafrica e molti altri conflitti. Grandi personaggi della cultura come Barenboim – che fondò a suo tempo un’orchestra di giovani israeliani e arabi – si sono sempre spesi per far incontrare i giovani e gli intellettuali dei paesi coinvolti nei conflitti.
Abbiamo visto nei talk show personalità dei paesi in guerra predicare la pace, fare gesti di pace simbolici molto forti in varie occasioni.
La guerra attuale è invece iniziata con la messa al bando dei russi nei teatri, nelle orchestre e nelle università. Inoltre, non abbiamo assistito a nessuna presa di posizione congiunta per la pace da parte di autorevoli esponenti russi e ucraini.
Nei nostri talk show viene messo in onda e predicato invece l’odio eterno, totale fra russi e ucraini.
Milioni di profughi stanno arrivando in Europa, ma non si sono organizzate finora occasioni di incontro con i russi che già abitano qua. Nessun ente locale s’è prodigato per questo, per avviare una qualche forma di dialogo, per la pace.
Ripenso a un episodio paradossale avvenuto lo scorso anno, quando ho visto prima della partita Juventus-Inter una cosa assolutamente vergognosa e ipocrita: “Imagine” di John Lennon in uno stadio di proprietà della famiglia Agnelli che, con i suoi giornali, lavora h24 per promuovere la guerra. E intanto Lennon frullava nel suo sepolcro…
Quella canzone – per essere un minimo credibile e per lasciare riposare in pace John – doveva essere cantata da un’ucraina e da una russa, insieme, e non da un’ucraina e un’italiana. Per non parlare di quella trasmissione Rai che promuove l’invio delle armi in Ucraina mettendo in sottofondo “La guerra di Piero” di De André…
Non ci sarà pace, ci sarà guerra ancora a lungo, e finiti i bombardamenti non ci sarà comunque pace.
* Articolo per gentile concessione di Claudio Bazzocchi dalla sua pagina Fb
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