La generazione che ha fatto le lotte, i movimenti, le proteste di piazza, è quell’occidente libero che ora predica la difesa guerresca di un mondo che non è quello reale.
L’occidente libero che ora difende l’agio
Si fa una certa fatica a spiegare a certi cantori dell‘occidente libero, che ora predicano la difesa a spada tratta e guerresca dell’occidente stesso, che le cose non stanno proprio come dicono loro.
Mi riferisco ad una generazione che ha fatto le lotte, i movimenti, le proteste di piazza, per poi dopo costruirsi una posizione nella società, come si suol dire, facendolo con sacrifici, sudore, lacrime e pure un po’ di fortuna.
Costoro hanno, cioè, acquisito uno status, hanno belle case, mogli curate, libri, agio, cultura. E sono quelli che dicono: guarda, questo è l’occidente, vuoi rifiutarlo? Spesso queste persone vedono chi appartiene alle generazioni successive come smidollato, confuso, viziato.
Ma lo fanno, appunto, da quelle case, da quei panorami, da quelle comodità, certo spesso conquistate con il coltello tra i denti, non concesse a gratis. E lo fanno ignorando che ciò che loro hanno fatto, oggi semplicemente non si può fare più.
In altre parole, tu trentenne, quarantenne e perfino cinquantenne, quell’agio, quella serenità, perfino quella possibilità di cultura, te la sogni, puoi sfiancarti per una vita intera, strisciare – per chi ne abbia voglia -, schiattare sul lavoro, formarti permanentemente secondo i diktat della cultura del mercato, ma non puoi mai ottenere quelle cose.
Al più sbarchi il lunario. Naturalmente ci sono le eccezioni. Ma il destino dei più è altro. Dunque, per favore, non la si metta sulla difesa dello stile di vita, perchè sarebbe una richiesta di difendere il benessere vostro e solo vostro.
L’occidente non promette più futuro, che naturalmente non è solo comodità e libertà di fare il cazzo che si vuole, ma rischio, avventura, libertà in un’accezione diversa, come apertura verso l’altro, l’ignoto, scommessa.
E ancora possibilità di una, leopardianamente, comunità dei fragili. Passione, curiosità. E se togli all’occidente questo, togli quasi tutto. Mi stai vendendo ciò che vendono gli altri, anche in modo più convincente.
Sostieni Kulturjam
Kulturjam.it è un quotidiano indipendente senza finanziamenti, completamente gratuito.
I nostri articoli sono gratuiti e lo saranno sempre. Nessun abbonamento.
Se vuoi sostenerci e aiutarci a crescere, nessuna donazione, ma puoi acquistare i nostri gadget.
Sostieni Kulturjam, sostieni l’informazione libera e indipendente.
VAI AL LINK – Kulturjam Shop
Leggi anche
- L’intelligenza artificiale sta scoperchiando la “questione futuro”
- Ucraina, il Brasile di Lula accusa l’Occidente e finisce nella lista nera di Washington
- Dal ‘Decreto Bollette’ al regalo al libero mercato dei profitti
- Bakhmut: come la Wagner ha disinnescato la trappola di Washington e Kiev
- L’era del caos americano
- L’Africa tra debiti, nuovo sviluppo e l’influenza della Cina
- Dittature. Tutto quanto fa spettacolo: si può essere ironici su temi serissimi e al contempo fare opera di informazione e presidio della memoria?
- Dialoghi della coscienza: l’intensità magica del silenzio e la necessità di una poesia intima
- Il soffione boracifero: ritorna dopo 10 anni il romanzo cult
- Cartoline da Salò, nel vortice