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L’Europa illuminata e gli altri barbari: l’imbarazzante discorso di Roberto Vecchioni

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Roberto Vecchioni nel suo intervento alla manifestazione pro-Europa di Roma, elenca filosofi e scrittori europei per dimostrare una superiorità culturale contro “gli altri”. Ma chi sarebbero? Non europei, russi inclusi? Il delirio sfiora il razzismo coloniale. Nulla di nuovo: l’intellettuale neoliberale odierno è solo un fascista in tweed.

L’Europa illuminata di Roberto vecchioni: un passo fascista coperto di blu

“Socrate, Spinoza, Cartesio, Hegel, Marx, Shakespeare, Cervantes, Pirandello, Manzoni, Leopardi. Ma gli altri le hanno queste cose?”.

Questo l’incipit dell’intervento di Roberto Vecchioni durante la parata di Piazza del Popolo. Non si comprende bene a cosa si volesse riferire nell’evocazione de “gli altri”. Chi sono questi altri?
Non voglio neanche immaginare che si volesse riferire a un’ipotetico pantheon di sinistra.

In quel caso si entrerebbe nella sfera della psicopatologia. Più realistico interpretare lo snocciolamento di quella formazione quale tipico esempio della civiltà europea. Gli altri, dunque, sarebbero i non europei (compresi i russi tra l’altro, con l’inevitabile sfociare nell’involontariamente comico) che non possono fregiarsi di tale acculturazione.

Quindi, al di là delle pose civilizzanti, Vecchioni deborda nel plurisecolare razzismo congenito nella mentalità europea e occidentale. Non vi è alcuna differenza sostanziale tra lo “spezzeremo le reni alla Grecia” e questa declinazione intellettualizzata di superiorità morale nei confronti del resto del mondo.

Sempre la guerra resta l’azione purificatrice finale. Così le nere adunate di Piazza Venezia non si allontanano poi troppo da quelle degli “sciocchi in blu”.

Fa specie e desta enorme preoccupazione l’arretratezza culturale dei cosiddetti intellettuali organici al potere neoliberale. Questi, ormai, non leggono, non approfondiscono, si esprimono semplificando la realtà a uso e consumo della propria autoconservazione; si specchiano contemplando la propria immagine decuplicata dai riflettori dello Spettacolo.

Questa superficialità postmoderna è diretta emanazione del vecchio anti-intellettualismo fascista. Ed è per ciò che essa rappresenta nella realtà che va combattuta senza esitazioni.

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Ferdinando Pastore
Ferdinando Pastore
"Membro dell'esecutivo nazionale di Risorgimento Socialista, ha pubblicato numerosi articoli di attualità politica incentrati sulla critica alla globalizzazione dei mercati e sui meccanism di funzionamento dell'Unione Europea. Redattore dell'Interfenreza e editorialista de Il Lavoro"

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