La differenza tra informazione e propaganda è un elemento fondamentale di igiene democratica perchè in base a quello molto spesso si formano idee e coscienze.
Informazione e propaganda
Sono i due commenti in cui più volte mi sono imbattuto tutte le volte che qualcuno ha provato a far notare che la notizia del momento che si stava commentando, proveniente dal fronte di guerra ucraino, era risultata falsa, parzialmente falsa, o difficilmente verificabile: “Ma cosa cambia, che differenza fa?”
Cosa cambia rispetto al fatto che c’è un aggressore e un aggredito? Che differenza fa se i morti sono 30 o 300?
Fa tutta la differenza di questo mondo ed è uno dei sintomi principali dell’arretramento civile e cognitivo del paese, che non capisce la deriva autolesionista di questo perchè proprio non ne coglie la portata.
La correttezza e limpidezza dell’informazione è un elemento fondamentale di igiene democratica, di civiltà. Perchè in base a quello molto spesso si formano idee, coscienze, scelte di vita, consapevolmente o meno.
Perchè un giorno, in una differente situazione, potrebbe essere il nostro mondo, il nostro quotidiano, la nostra vita oggetto di una qualche mistificazione e noi non vorremmo esserne inconsapevoli.
Sapere che ti sta mostrando “A” ma ti sta dicendo che è “B”, è essenziale per farti capire in quale contesto in realtà ti trovi tu.
È lo stesso principio di civiltà e democrazia implicito nell’avere un processo equo nel sistema giudiziario anche e soprattutto se si è colpevoli. E non per buonismo, come blaterano i forcaioli da tastiera, ma perchè è una necessità di tutela che deve valere per tutti.
Perchè un giorno potrebbe esserci alla sbarra un innocente e sapere che sarà tutelato, che avrà un procedimento equo, è fondamentale.
Ps: nella foto – che molti ricorderanno – la famosa prima pagina de La stampa di mercoledì 16 marzo 2022, in cui una strage compiuta dalle truppe governative di Kiev, ai danni dei civili di Donetsk, veniva messa in conto ai russi. “E cosa cambia? Che differenza c’è?”
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