A quasi un mese dalla morte di Andrew Fletcher, sfioriamo le strane dinamiche di una delle band più longeve e famose al mondo, i Depeche Mode.
Ricordando Andrew Fletcher
“L’equilibrio c’è, quando nessuno riesce a migliorare in maniera unilaterale il proprio comportamento. Per cambiare occorre agire insieme”. Questa la teoria delle dinamiche dominanti di John Nash. Con un accostamento apparentemente azzardato, questo concetto si può applicare perfettamente ai Depeche Mode e alla loro straordinaria carriera.
Inizio da una cosniderazione molto personale: la notizia della scomparsa di Fletch mi ha colpito particolarmente. Amo da sempre i Depeche Mode: ricordo che quando ascoltai per la prima volta “Enjoy the silence”, ebbi la sensazione che quelle note e quella melodia mi appartenessero da sempre.
Ognuno di noi ha delle corde che aspettano solo di vibrare, alcune canzoni hanno il potere di realizzare questa piccola magia, a me è accaduto con loro.
Andrew fonda il gruppo insieme a Vince Clark, è probabilmente il musicista meno dotato, ma in uno straordinario gioco di equilibrio, la sua presenza si rivela fondamentale per unire due caratteri molto diversi, quelli di Martin Gore e Dave Gahan. Fletch è l’ago della bilancia che riesce a riportare in equilibrio i due opposti della stessa medaglia
Le strane dinamiche di una delle band più longeve e famose al mondo
I Depeche hanno impiegato molti anni per arrivare al loro apice musicale. Lo raggiungono con “Violator”, disco incredibile che diventa la stella polare per tutti gli altri gruppi di musica elettronica.
Gli elementi della band si fondono alla perfezione, Martin lavora sulle melodie e le armonie, Dave Gahan le incarna con la sua voce e la sua fisicità e Alan Wilder, maestro del suono con il produttore Flood, veste i brani con una struttura sonora essenziale ma avvolgente. E Andrew? Lui non canta e non scrive canzoni ma la sua presenza è fondamentale.
Nei momenti di crisi della band, è sempre pronto a trovare una soluzione, a incoraggiare gli altri membri spesso vittime dei loro fantasmi, ad esortarli a non mollare ad andare avanti insieme. Il resto lo fa la storia.
Equilibrio
La bellezza della teoria delle dinamiche dominanti, sta nel fatto che ci si può scorgere l’importanza di ognuno di noi, ogni elemento ha un suo peso, una sua gravità, essenziale affinché tutto rimanga in equilibrio. Andrew Fletcher ne è l’esempio migliore. Al interno di una band con tanti talenti, l’uomo un passo indietro, più lontano dalle luci della ribalta, ha fatto si che il gruppo sopravvivesse per tanti anni e facesse sognare milioni di fan grazie alle loro canzoni.
Depeche Mode – Enjoy The Silence (Live in Berlin)
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