Surreali le polemiche contro Gino Strada: chi è capace di organizzare presidi sanitari tra signori della guerra e bombe non sarebbe in grado di farlo in Calabria?
Calabria, ancora polemiche su Gino Strada
Il nodo alla fine si è sciolto. Gino Strada ieri sera, 17 novembre, ha annunciato di aver definito un accordo con la Protezione civile per cominciare con la sua Emergency il lavoro in Calabria al più presto, contro l’emergenza sanitaria del Coronavirus.
Inizieremo a lavorare a un progetto da far partire al più presto», ha detto. Ringrazio il governo per la stima che ha dimostrato per il lavoro di Emergency e le tante persone che ci hanno dato fiducia, offrendo da subito il loro sostegno, ha scritto sui social.
Ma la notizia non ha fatto felici tutti. Tutt’altro. Solo poche ore prima, il governatore facente funzione dopo la tragica scomparsa di Jole Santelli, il leghista Nino Spirlì, tuonava ai microfoni de La Zanzara, su Radio 24:
Gino Strada? La sua nomina in Calabria non arriverà, dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine. Qua non abbiamo bisogno di missionari.
Ancor più pesante, per il peso specifico mediatico e le motivazioni espresse, il giudizio negativo del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, all’ipotesi che Strada fosse nominato Commissario, prima che il premier Giuseppe Conte chiarisse questa mattina sui principali quotidiani che il fondatore di Emergency non avrebbe avuto quel ruolo in Calabria.
Gino Strada non va bene per la Calabria. So le cose straordinarie che ha fatto in Africa, ma il problema in Calabria non sono gli ospedali da campo, ma le ruberie e l’acquisto dei materiali medici. E non c’è bisogno nemmeno di ospedali da campo come se fossimo in Afghanistan: in Calabria ci sono 18 ospedali chiusi, meglio riaprire quelli, ha detto a Otto e mezzo su La7.
Ecco perché Gino Strada sarebbe il commissario ideale
Tralasciando il parere di Spirlì, palesemente viziato da furore ideologico (il mondo leghista vede Strada più o meno come i repubblicani Usa guardano al governo cubano: siamo appena sotto al livello Satana), su quello di Gratteri c’è da fare un ragionamento più articolato poiché, vista la questione nella sua complessità, presenta effettivamente una visione pratica del problema, di gestione reale.
E proprio in quest’ottica queste polemiche ci sembrano del tutto fuori luogo: Gino Strada non dovrebbe solo collaborare ma sarebbe il commissario ideale per gestire l’emergenza sanitaria in Calabria.
Proprio l’accusa che gli viene rivolta in queste ore, che sa tanto di difesa d’orgoglio identitaria, non abbiamo bisogno di ospedali da campo, dimostra la scarsa competenza che si ha nel comprendere ruoli e responsabilità che occorrono in determinate situazioni.
Appare anche banale dirlo ma, chiunque occupi ruoli di responsabilità e azione, è innanzitutto un simbolo: un volto che dia fiducia, capace di metter su una squadra pronta a lavorare per un obiettivo comune più alto.
Questo vale in qualsiasi contesto: uomini della provvidenza solitari non esistono. Chiunque metta mani nella burocrazia pubblica è accompagnato costantemente da team specializzati per muoversi in tali contesti. Gino Strada non sarebbe un eccezione. E questo si ricollega alla questione precedente: serve un manager non un medico, non gli ospedali da campo. Questo significa, come già detto, non avere la minima idea di quel che si sta trattando.
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Calabria come l’Afghanistan?!
Come non può avere capacitò manageriali, politiche proprio chi da anni ha a che fare con gli equilibri di geopolitica nel mondo? Pensate che sia forse facile aprire e far funzionare un ospedale in zone di guerra come in Afghanistan, mediando tra i signori della guerra? Pensate sia facile avere a che fare con il governo centrale di Kabul tra funzionari che cambiano continuamente, servizi segreti stranieri e boss locali? Credete sia facile far giungere strumentazioni, approvvigionamenti, discutere ai livelli più alti anche di eventuali cessate il fuoco temporali per consentire il trattamento dei feriti di tutte le parti in causa?
Qualcuno ritiene che farlo in Calabria sia tutt’altra cosa? Che sia addirittura peggio? Eppure, con tutte le arretratezze del meridione, sappiamo benissimo che le situazioni sono imparagonabili, dunque semplicemente ci sono equilibri consolidati locali, un metodo di azione, che non si vuol toccare?
Se è così, conviene alzare direttamente bandiera bianca e dire: arrangiatevi. Altrimenti Gino Strada è la scelta migliore possibile.
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