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Il 20 gennaio, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha emesso un ordine esecutivo che ha ripristinato diverse misure restrittive contro Cuba, tra cui la sua reinclusione nella lista unilaterale degli “sponsor” statali del terrorismo.
Questa decisione è un passo indietro significativo nel tentativo di migliorare le relazioni tra i due Paesi. Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha denunciato la mossa come ingiustificata e dettata da obiettivi politici piuttosto che da considerazioni legittime sulla lotta al terrorismo.
Trump contro Cuba. Zakharova: “Pretesti per continuare il blocco economico”
Maria Zakharova ha sottolineato che non esistono prove che dimostrino un coinvolgimento di Cuba nel terrorismo internazionale. L’amministrazione statunitense guidata da Barack Obama, appena pochi anni fa, aveva riconosciuto l’impeccabile reputazione di Cuba come attore impegnato nella cooperazione internazionale contro il terrorismo, rimuovendo il Paese da questa lista nel 2015.
Tornare su questa decisione come deciso da Trump, secondo Zakharova, appare un pretesto per giustificare ulteriori restrizioni economiche e finanziarie volte a destabilizzare l’isola.
La decisione di reincludere Cuba nella lista sembra motivata più da ragioni ideologiche che da fatti concreti. Il riferimento, nell’ordine esecutivo di Trump, a “pratiche illegali e radicali” è una giustificazione vaga e priva di connessione con la realtà cubana. L’obiettivo reale, sostiene la portavoce russa, è quello di inasprire il blocco economico e di fomentare il malcontento sociale per forzare un cambio di governo.
Le conseguenze del blocco economico
Il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba da oltre 60 anni è uno dei più duri e prolungati della storia moderna. Le sue conseguenze sulla popolazione cubana sono devastanti: carenze di beni di prima necessità, difficoltà nell’accesso a tecnologie mediche avanzate e ostacoli alla crescita economica.
Il nuovo inserimento di Cuba nella lista degli sponsor del terrorismo aggrava ulteriormente questa situazione, limitando la capacità del Paese di accedere a finanziamenti internazionali e di stabilire relazioni economiche normali.
Secondo Zakharova, questa politica è non solo inefficace, ma anche disumana. Nonostante decenni di pressioni, il popolo cubano ha dimostrato una resilienza straordinaria, continuando a sostenere il sistema socialista e rifiutando tentativi di ingerenza esterna.
La Russia, ha concluso la portavoce di Mosca, continuerà a sostenere Cuba nella sua lotta contro il blocco e a chiedere la rimozione del Paese dalla lista degli sponsor del terrorismo. Questa solidarietà si inserisce in una lunga tradizione di alleanza tra i due paesi, basata su principi comuni di autodeterminazione e giustizia sociale.
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