Lo Stato si costituisce parte civile nel procedimento per la strage di Ponte Morandi e chiede i danni a tutti, tranne che ad Autostrade. Ma c’è un motivo.
Ponte Morandi, lo Stato si costituisce parte civile
Al termine del primo giorno dell’udienza preliminare del maxi-processo sulla strage del viadotto emerge una notizia che ha dell’incredibile. Di più, i parenti delle vittime del Ponte Morandi l’hanno definita , “vergognosa”: il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (il Mims) e la Presidenza del Consiglio, si sono costituiti parte civile nel processo. e hanno chiesto i danni a tutti gli imputati tranne uno: Autostrade per l’Italia. Siamo alla beffa finale. Ma non è un caso.
E’ infatti notizia delle ultime ore che, con l’accordo stragiudiziale raggiunto negli ultimi giorni fra concessionario, ministero, Comune di Genova e Regione Liguria, “che prevede un miliardo e mezzo di ristori al territorio in prevalenza sotto forma di finanziamenti a infrastrutture”, è maturato l’ingresso dello Stato in Aspi, attraverso Cassa depositi e prestiti.
Tradotto in soldoni: lo Stato non può intraprendere azioni di pressione e risarcitorie verso un’azienda che a breve rappresenterà una parte di se stesso e che risarcirà quanti ha danneggiato. Cioè il Governo dovrebbe chiedere i danni a se stesso.
La vicenda di Autostrade grida vendetta. Con il danno arriva l’ulteriore beffa. Dopo una strage con 43 morti invece di riprendersi la concessione lo Stato prima si compra le azioni del concessionario che saluta mettendosi in tasca 2,4 miliardi e poi non può nmmeno chiedere i danni, se non a se stesso.
Leggi anche
- ITA e i predatori dell’Alitalia perduta
- Onu, rapporto shock sull’Italia: ‘Sfruttamento e persistenti violazioni dei diritti umani’
- Aldo Bianzino: 14 anni fa l’assurda morte in carcere
- Come può essere credibile il governo di Draghi e Confindustria sull’antifascismo?
- Thomas Sankara, finalmente un processo contro i suoi assassini
- Amore e social network: la riduzione del sentimento
- Lo sport olimpico sovietico non ha lasciato eredi
- Cartoline da Salò: il nuovo libro di Alexandro Sabetti