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venerdì, Giugno 20, 2025
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Tsunami 5 Stelle: espulsi i 15 senatori che hanno votato no

Arriva via Facebook la notizia e a darla è il capo politico del M5S, Vito Crimi, in un lungo e durissimo post: espulsi i 15 senatori che hanno votato no.

M5S in frantumi: espulsi i 15 senatori dissidenti

Tutti i senatori che hanno votato no alla fiducia per il governo Draghi, violando quanto deciso dalla base degli iscritti su Rousseau, saranno cacciati dal Movimento. Chi non è venuto in aula, o è andato via, riceverà un provvedimento da parte dei probiviri, ma potrebbe essere graziato.

I numeri del dissenso fanno pensare a una scissione in corso di un’area organizzata che si sta già muovendo e che, pare, si stia coordinando insieme a un gruppo di deputati che oggi alla Camera è pronto a fare lo stesso.

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L’annuncio di Vito Crimi

Il capo politico del M5S, Vito Crimi, in un lungo e durissimo post, annuncia così le espulsioni:

Ieri al Senato il MoVimento 5 Stelle ha votato sì. Non lo ha fatto a cuor leggero, è evidente. Ma lo ha fatto. Lo ha fatto con coerenza, nel rispetto dell’orientamento emerso in seguito all’ultima consultazione, dove la maggioranza dei nostri iscritti si è espressa a favore. E lo ha fatto con coraggio, assumendosi la responsabilità di una scelta che non guarda all’interesse esclusivo del MoVimento o al facile consenso, bensì agli interessi di tutti i cittadini italiani e della nostra comunità nazionale. Quello di chi ha votato sì è un voto unitario, una responsabilità collettiva, non del singolo.

I compromessi con sé stessi, con i propri credo, convinzioni e valori, sono quelli più difficili. Riuscire ad affrontarli e sostenerli per il bene di un Paese che sta vivendo il momento più difficile della sua storia recente non è una sconfitta, è un valore aggiunto in termini di etica e dignità. I 15 senatori che hanno votato no sono venuti meno all’impegno del portavoce del MoVimento che deve rispettare le indicazioni di voto provenienti dagli iscritti. Tra l’altro, il voto sul nascente Governo non è un voto come un altro. È il voto dal quale prendono forma la maggioranza che sostiene l’esecutivo e l’opposizione. Ed ora i 15 senatori che hanno votato no si collocano, nei fatti, all’opposizione.

Per tale motivo non potranno più far parte del gruppo parlamentare del MoVimento al Senato. Ho dunque invitato il capogruppo a comunicare il loro allontanamento, ai sensi dello Statuto e del regolamento del gruppo. Sono consapevole che questa decisione non piacerà a qualcuno, ma se si pretende rispetto per chi la pensa diversamente, lo stesso rispetto si deve a chi mette da parte le proprie posizioni personali e contribuisce al lavoro di un gruppo che non ha altro obiettivo che quello di servire i cittadini e il Paese.

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Chi sono i 15 dissidenti

Sono stati in tutto 15 i senatori Cinquestelle frondisti a palazzo Madama. Risultano assenti, scorrendo i tabulati della votazione, 6 pentastellati che però non risultano né in congedo né in missione. I voti contrari sono stati dei senatori: Rosa Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Fabio Di Micco, Silvana Giannuzzi, Bianca Granato, Virginia La Mura, Elio Lannutti, Barbara Lezzi, Matteo Mantero, Cataldo Mininno, Nicola Morra, Fabrizio Ortis, Vilma Moronese.

Gli assenti sono stati: Giuseppe Auddino, Elena Botto, Antonella Campagna, Emanuele Dessi’, Vincenzo Garruti, Simona Nocerino. In congedo per M5s risulta Orietta Vanin, in missione Francesco castiello.

 

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