L’Italia diserta la conferenza di Vienna sul trattato per l’abolizione delle armi nucleari. È difficile comprendere la scelta del nostro Governo di non partecipare, neanche come Paese Osservatore.
L’Italia diserta conferenza di Vienna
Di Maurizio Acerbo*
L’Italia ha deciso di disertare la conferenza dell’ONU di Vienna che coinvolge gli Stati che hanno sottoscritto il Trattato per la proibizione delle armi nucleari approvato nel 2017.
Non solo il nostro paese non ha aderito al Trattato ONU, ma neanche partecipiamo come osservatori.
Questa decisione è gravissima e fotografa il carattere guerrafondaio del governo Draghi e il fatto che oggi in parlamento abbiamo un partito unico della guerra e della NATO, che va da Giorgia Meloni al PD.
L’arrivo a Ghedi del primo F35 abilitato per il lancio di ordigni nucleari di “first strike” segue anni di programmi di “nuclear sharing” della Nato in cui i nostri piloti sono stati addestrati all’uso di armi atomiche.
L’Italia è piena di bombe nucleari e i due poli fanno a gara in servilismo verso gli USA. Il silenzio e la complicità con la deportazione di Julian Assange sono parte di questa subalternità agli USA che guidano il blocco occidentale in una deriva neoimperialista e militarista che sta trascinando il mondo verso la guerra con Russia e Cina.
L’articolo 11 della Costituzione ormai è carta straccia per gran parte delle forze politiche che hanno trasformato il nostro paese in una piattaforma per le guerre occidentali.
È ora di costruire un’alternativa pacifista al partito unico della guerra.
* Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gregorio Piccin, responsabile pace del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
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