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Il Parlamento europeo subito dopo l’elezione della nuova – debolissima- Commissione a guida von der Leyen, ha approvato una mozione di sostegno all’Ucraina, un atto di indirizzo che, sebbene non vincolante, porta con sé un significato simbolico potente in un momento critico della guerra.
La mozione, discussa in plenaria a Strasburgo, riflette l’intensificarsi della crisi e le sfide geopolitiche che definiscono il conflitto in corso. Sebbene non obblighi formalmente gli Stati membri a fornire nuovi armamenti a Kiev, la votazione esplicita la volontà dell’Eurocamera di sostenere l’Ucraina, anche attraverso l’invio di missili a lungo raggio e aerei da combattimento, tra cui i missili Taurus e sistemi di difesa come i Patriot e i Samp/T.
Europa e missili per l’escalation
La mozione arriva in un periodo di crescente tensione internazionale, in particolare dopo il presunto coinvolgimento della Corea del Nord e i recenti test di missili balistici da parte della Russia.
In questo contesto, l’Eurocamera ha deciso di rinnovare l’invito a tutti i Paesi dell’Unione Europea ad armare l’Ucraina, una richiesta che, sebbene risponda alle necessità militari di Kiev, è anche segno di un nuovo impegno europeo nel conflitto.
L’Ucraina ha ripetutamente chiesto aiuto per far fronte alle crescenti difficoltà sul campo, inclusa la fornitura di armi più moderne per contrastare l’avanzata russa.
Tra le nuove forniture richieste, ci sono i missili a lungo raggio, come i Taurus, che potrebbero consentire alle forze ucraine di colpire obiettivi in profondità sul territorio russo. Questo potrebbe rappresentare un’escalation significativa del conflitto, aumentando il rischio di un conflitto diretto tra la NATO e la Russia, ma anche simbolicamente mostrando l’impegno dell’Europa nel sostenere Kiev in modo più deciso.
Le divisioni politiche non mancano
Nonostante l’ampio consenso per la mozione, la votazione ha messo in luce profonde divisioni politiche all’interno dell’Eurocamera. I gruppi di estrema destra, tra cui la Lega e i lepenisti, così come l’estrema sinistra, hanno votato contro la mozione. Questi gruppi criticano l’ulteriore escalation e sollevano dubbi sulla durata e sulle conseguenze di un impegno militare senza una visione chiara di pace.
La posizione dei Verdi europei è stata mista: mentre la maggior parte ha votato favorevolmente, alcuni deputati, come gli spagnoli e alcuni italiani, si sono espressi contro o si sono astenuti. Il Partito Socialista (S&D) ha invece appoggiato la mozione, ma con alcune riserve sui passaggi più “bellicisti”.
La votazione, inoltre, è stata complicata dalla modalità in cui è stata condotta, con le singole parti del testo votate separatamente, permettendo così l’emergere di diverse sfumature politiche tra i membri del Parlamento.
Un passaggio controverso è stato quello che ha condannato la telefonata del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Vladimir Putin, una mossa che ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della stessa maggioranza parlamentare, soprattutto da parte dei deputati della SPD tedesca, che hanno deciso di astenersi su questo specifico punto.
Europa sempre più armata
L’approvazione della mozione si inserisce in un contesto di crescente militarizzazione dell’Europa. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva sottolineato la necessità di un maggiore impegno militare europeo, dato che la Russia destina il 9% del suo PIL alla spesa per la difesa, mentre l’Europa si ferma all’1,9%.
In questo quadro, l’Eurocamera ha ribadito che i Paesi UE devono impegnarsi a fornire almeno lo 0,25% del loro PIL in armamenti, una richiesta che implica un ulteriore aumento delle risorse destinate all’industria bellica europea, con la Commissione che spinge per la cooperazione tra i Paesi membri attraverso appalti comuni per la produzione di armi e munizioni.
Inoltre, si sta sempre più consolidando l’idea che l’Europa debba diventare meno dipendente dagli Stati Uniti e assumere un ruolo di guida nel sostegno a Kiev. Questo impegno potrebbe tradursi in un maggiore coinvolgimento degli Stati membri nelle forniture di armamenti e nel coordinamento delle politiche di difesa.
Critiche e preoccupazioni
Sebbene la mozione rappresenti una solida manifestazione di supporto all’Ucraina, non mancano le critiche. I detrattori, in particolare i partiti di estrema destra e sinistra, mettono in guardia contro l’escalation del conflitto, temendo che l’invio di armi più potenti possa estendere la guerra ben oltre i confini ucraini. Le preoccupazioni riguardano anche il rischio che la Nato venga coinvolta direttamente, rendendo la guerra ancora più pericolosa per l’Europa.
In Italia, le divisioni politiche sono evidenti: il Pd e altri gruppi di centrosinistra hanno appoggiato la mozione, mentre il Movimento 5 Stelle, i Verdi e alcune forze di destra hanno espresso forti riserve. Il dibattito politico è particolarmente acceso su quanto si debba spingere il supporto militare e sull’opportunità di colpire obiettivi russi oltre i confini ucraini.
L’Unione Europea sta mandando un chiaro messaggio di supporto a un’Ucraina e la ricerca di una possibile soluzione diplomatica sembra sempre lontanissima, in attesa di capire cos’abbia in mente Donald Trump.
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