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Valentina, la donna che sfidò i fumetti e il tempo

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Nata nel 1965 dalla matita di Crepax, Valentina Rosselli è icona di libertà, sensualità e introspezione. Fotografa milanese, invecchia nei fumetti, sogna, ama e si spoglia senza mai essere oggetto. Un mito pop che vive tra arte, eros e ribellione.

Valentina, la donna che sfidò i fumetti

Valentina Rosselli, nata dalla matita di Guido Crepax nel 1965, è molto più di un personaggio dei fumetti: è un’icona culturale, un simbolo di libertà, sensualità e complessità psicologica che ha segnato la storia del fumetto italiano ed europeo.

Apparsa per la prima volta sulle pagine della rivista Linus, Valentina non è solo una figura di carta, ma una donna con un’identità precisa, un passato, un presente e persino un futuro che evolve nel tempo.

Con il suo caschetto nero ispirato alla diva del muto Louise Brooks e una personalità sfaccettata, Valentina è diventata un mito intramontabile, capace di affascinare generazioni di lettori. Valentina nasce il 25 dicembre 1942, un dettaglio non casuale che coincide con la data di nascita di Luisa Mandelli, moglie di Crepax, a cui l’autore si è ispirato per il carattere e in parte per l’aspetto del personaggio.

Residente in un appartamento in via De Amicis a Milano, Valentina è una fotografa di professione, una donna moderna e indipendente che si muove tra realtà e sogno. Le sue avventure, spesso ambientate in una Milano riconoscibile ma anche in mondi fantastici o sotterranei, mescolano elementi di spionaggio, erotismo, fantascienza e introspezione psicologica.

Crepax, con il suo stile cinematografico e un uso innovativo della tavola, alterna vignette dettagliate e sequenze oniriche, creando un ritmo narrativo unico che cattura il lettore.

Ciò che rende Valentina straordinaria è il suo realismo. A differenza della maggior parte dei personaggi dei fumetti, congelati in un’eterna giovinezza, Valentina invecchia. Se nel 1965, al suo esordio, ha poco più di 20 anni, nelle storie pubblicate fino al 1995 il suo aspetto matura, pur mantenendo una sensualità magnetica.

Questo invecchiamento, sebbene rallentato, la rende più vicina a una persona in carne e ossa, con le sue fragilità e i suoi conflitti interiori. Problemi come l’anoressia, le insicurezze personali e le complessità delle relazioni sono trattati con una sensibilità rara per l’epoca, rendendo Valentina un personaggio profondamente umano.

Valentina è una donna spregiudicata, curiosa e libera, caratteristiche che l’hanno resa un simbolo di emancipazione negli anni ’60 e ’70, ma anche oggetto di critiche da parte di alcune frange del femminismo, che vedevano nella sua frequente nudità un’esaltazione del corpo femminile a fini commerciali.

Tuttavia, l’erotismo di Valentina non è mai gratuito: è parte integrante della sua personalità e delle sue storie, che esplorano desideri, fantasie e paure con una raffinatezza grafica e narrativa che trascende la volgarità. Spesso raffigurata nuda, con un’attenzione particolare al suo “lato B”, un tratto distintivo dello stile di Crepax, Valentina incarna una bellezza ambigua, che seduce ma non si lascia mai possedere del tutto.

Le sue avventure, spesso intrise di elementi onirici, la vedono coinvolta in situazioni al confine tra il reale e l’immaginario: da incontri con streghe come Baba Yaga a viaggi nello spazio o incursioni in mondi sotterranei popolati da incubi e fantasie.

Accanto a lei c’è Philip Rembrandt, alias Neutron, il suo compagno discreto e comprensivo, che in origine era il protagonista della serie ma che presto ha ceduto il riflettore alla magnetica Valentina. Insieme, i due formano una coppia complessa, unita da un rapporto ambiguo che riflette la modernità delle dinamiche amorose raccontate da Crepax. Il fascino di Valentina non si è limitato alle pagine dei fumetti.

Nel 1973, il personaggio è approdato al cinema con il film Baba Yaga, diretto da Corrado Farina e interpretato da Isabelle De Funès. Tuttavia, è stata la serie televisiva del 1989, trasmessa su Italia 1, a rendere Valentina un fenomeno pop anche per il pubblico televisivo.

Prodotta da Reteitalia in coproduzione franco-spagnola, la serie di 13 episodi vedeva l’attrice e modella statunitense Demetra Hampton nel ruolo della protagonista. Scelta dal produttore Angelo Rizzoli dopo un lungo casting, Hampton incarnava perfettamente la bellezza sensuale e misteriosa di Valentina, con il suo caschetto nero e un’aura che catturava l’immaginario degli spettatori.

La serie, diretta da Gianfranco Giagni e Giandomenico Curi, seguiva le indagini di Valentina, spesso affiancata da Philip Rembrandt (interpretato da Russel Case), in una Milano intrisa di misteri e intrighi. Nonostante il successo, Crepax stesso espresse riserve sulla trasposizione, ritenendo che Demetra Hampton, pur bellissima, non fosse del tutto adatta al ruolo e lamentando una certa distanza tra la serie e lo spirito del fumetto.

Tuttavia, la serie rimane un punto di riferimento per i fan, anche grazie alla partecipazione di attori come Sabrina Ferilli, Kim Rossi Stuart e Giorgio Tirabassi in ruoli minori. Valentina non è solo un personaggio, ma un fenomeno culturale che ha influenzato artisti, scrittori e registi in tutto il mondo.

Tradotta in numerosi paesi, dal Giappone all’Argentina, la serie di Crepax ha conquistato un pubblico internazionale grazie alla sua capacità di unire arte, erotismo e narrazione innovativa. Ancora oggi, le ristampe delle sue storie continuano a vendere, e il personaggio è celebrato in mostre, documentari come Cercando Valentina di Giancarlo Soldi e omaggi in musica e letteratura.

Valentina Rosselli rimane un’eroina unica: una donna che non ha paura di invecchiare, di mostrare le proprie fragilità o di esplorare i propri desideri. Con il suo caschetto nero e il suo sguardo penetrante, continua a incarnare la libertà di essere se stessa, sfidando convenzioni e pregiudizi.

Come disse Anaïs Nin in una citazione che sembra scritta per lei: “Aveva sognato una vita di desiderio e libertà, non comodità ma la dolcezza di magici avvenimenti, non lusso, ma bellezza”. Valentina è tutto questo: un momento perfetto, eternamente sospeso tra sogno e realtà.

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Enrico Zerbo
Enrico Zerbo
Ligure, ama i gatti, la buona cucina e le belle donne. L'ordine di classifica è a caso. Come molte cose della vita. Antifascista ed incensurato.

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