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Il progresso e la democrazia globale hanno bisogno del sangue ucraino per ridisegnare equilibri e riempire i palinsesti.
Ponzio Pilato e lo spettacolo del sangue ucraino
Tutta l’Europa dei valori, tutta l’Europa democratica, che cosa vuole? Poiché i pensieri complessi devono essere messi al bando, diciamolo in maniera chiara, binaria, semplice, che anche un Severgnini può capirlo: vogliono infliggere lutti ai russi, rendere sanguinosa questa guerra, danneggiare la Russia, in principio sperando in un improbabile regime change. E infatti la cosa è apparsa velleitaria e sempre più irrealizzabile.
E comunque, per farlo, non è stato importate portare al macello il popolo ucraino.
Stiamo facendo la guerra alla Russia sulla pelle degli Ucraini, e se Putin è un aggressore, noi siamo altrettanto responsabili di quei morti, come ne è responsabile Zelensky, che sta facendo un film sulla pelle del suo popolo.
Non vogliamo intervenire, ma mandiamo a morire gli ucraini sapendo che senza un intervento NATO, che ovviamente sarebbe follia, e infatti Vilnius ha chiarito che non ci sarà, questa guerra può continuare ad essere solo una carneficina.
Siamo con voi, vi mandiamo le armi, resistete, ah Dio, come vi ammiriamo, come vi amiamo, come ci duole il cuore a vedervi morire. Ma soprattutto come ci piace mostrare che morite, perché le vostre morti sono necessarie per costruire la figura del mostro, che ci serve tanto, che è necessaria, per perseguire i nobili scopi della storia, che non vi dimenticherà.
E vi inviamo le armi, che faranno tanto male ai Russi, che si arrabbieranno, e vi massacreranno, e noi trasmetteremo tutto ciò in mondo visione, e il mondo odierà ancora di più il mostro, e amerà le stelle e le strisce. Non vi arrendete, non negoziate.
Non vorrete mica deluderci vero?
Il progresso e la democrazia globale hanno bisogno del vostro sangue. E lo spettacolo è così bello, ci ha tolto di dosso quella noia che si respirava, diamine, un po’ di brio, di adrenalina, ma al calduccio, si intende.
* Per gentile concessione del professor Vincenzo Costa.
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