Per i neoliberal la potenza della tecnoscienza “asservita” alla brama di possesso dell’apparato capitalistico è in grado di superare ogni limite.
Fascisti da operetta e neoliberal intransigenti
Il vero problema politico dell’Europa non sono certo i fascisti, se con questo termine si designano i nostalgici del regime fascista o di quello nazista, dato che tutt’al più possono essere “usati” da quelli che contano davvero, ossia i neoliberali euro-atlantisti, sedicenti democratici che odiano non solo la democrazia ma ogni forma di socialismo o di comunitarismo e il cui unico valore, a parte le solite ciance sui diritti, è il denaro nella misura in cui può trasformare in merce l’intero globo terracqueo.
Le farneticazioni di giornalisti, esperti e intellettuali – secondo cui “anche noi siamo in guerra con Putin, perché l’obiettivo di Putin è l’Europa e in particolare l’Ue” e che quindi temono che “si diffonda un pacifismo di accatto [sic!] contrario ai sacrifici, e allora l’Europa crollerebbe” (così si è espresso Marcello Pera, sintetizzando assai bene il pensiero dei suoi “compagni di merende”) – non sono le farneticazioni dell’idiota del villaggio globale ma quelle dei portavoce degli “arconti” del mondo occidentale che vogliono dominare il villaggio globale.
Certo al mondo di mali e di problemi ve ne sono molti altri, inclusi il nazionalismo estremista e la prepotenza degli autocrati e dei dittatori di ogni specie e ogni colore.
Ma “nulla di nuovo sotto il sole”. Nuova è invece l’illimitata volontà di potenza degli “arconti” dell’Occidente e dei loro portavoce, perché è la potenza stessa della tecnoscienza “asservita” alla brama di possesso dell’apparato capitalistico che è in grado di superare ogni limite, compreso quello che impedisce di trasformare il nostro pianeta in un deserto.
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