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Enrico Ghezzi, l’uomo che nobilitò l’insonnia

Dall’8 maggio la Cineteca di Bologna distribuirà nei cinema italiani Gli ultimi giorni dell’umanità, il monumentale film presentato lo scorso settembre alla Mostra del Cinema di Venezia costruito sull’altrettanto monumentale archivio privato del celebre inventore di Blob, fatto di materiali girati, camera alla mano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila.

Questa è l’occasione giusta per omaggiare Enrico Ghezzi, il critico cinematografico più noto della tv italiana negli anni a cavallo tra la fine degli ’80 e il 2000, colui che ha trasformato le notti insonni di noi che ci affacciavamo alla vita con pretese più alte del solo sballarsi con gli amici con fare maudit, in passione visionaria per il cinema e le sue declinazioni.

Enrico Ghezzi e le nostre insonnie

Enrico Ghezzi, uno dei personaggi più geniali della storia della nostra tv, unico e audace come la sua invenzione più rivoluzionaria: Blob, la glorificazione assoluta dell’altare vuoto  che è la Tv. Un collage di collage, un deposito in continua mutazione che viveva oltre il palinsesto per “blobbizzare” tutto. All’apice della sua fama ogni trasmissione era percepita come un’appendice potenziale di Blob.

Ma noi insonni cronici, almeno fino a che il fisico della media gioventù ci ha sostenuto, quelli che non riuscivano a chiudere occhio, spesso fino quasi a lambire le prime luci diurne, abbiamo un legame emotivo con l’altra trasmissione storica di Ghezzi: Fuori Orario. Cose (mai) viste.

Tornate indietro con la memoria: siete anche voi quelli che non hanno mai visto “L’ Atalante” di Jean Vigo ma conoscono la stessa sequenza andata in onda per quindici anni a “Fuori Orario”?

Quelli che nel silenzio della tarda serata, muovendosi quasi al buio, magari cercando qualcosa da sgranocchiare nel frigorifero, con la tv accesa in sottofondo, sentivano partire le prime note al pianoforte di Because the night e la nenia di Patti Smith?

Quelli che pensano al buon Ghezzi con affetto, come un vecchio amico notturno ma anche, con sadismo, che sia stato il Deleuze della cinematografia e il Mesmer delle notti insonni?

L’ipnotizzatore con i sui mantra fuori sync a tarda notte, dove nessuno saprebbe dire cosa aveva detto, ma alla fine ti restavano i nomi da citare: Renoir, Herzog, Kurosawa, Bela Tarr… Come quelli che studiavano l’inglese con le cuffie, dormendo, e al mattino ripetevano automaticamente: The book is on the table.

E poi all’improvviso, come effetto collaterale, ci si ritrovava con gli amici a ridere sguaiatamente per una sequenza di un Banfi d’annata.

Ma noi a Ghezzi gli vogliamo bene. Tanto.

Sigla Fuori Orario di Enrico Ghezzi

 

 

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Alexandro Sabetti
Alexandro Sabetti
Vice direttore di Kulturjam.it -> Ha scritto testi teatrali e collaborato con la RAI e diverse testate giornalistiche tra le quali Limes. Ha pubblicato "Il Soffione Boracifero" (2010), "Sofisticate Banalità" (Tempesta Editore, 2012), "Le Malebolge" (Tempesta Editore, 2014), "Cartoline da Salò" (RockShock Edizioni)

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