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Inter campione d’Italia: il delitto perfetto di Conte

Inter campione d’Italia con quattro giornate di anticipo: il pareggio tra Sassuolo e Atalanta regala ai nerazzurri il 19°titolo.

Inter campione d’Italia 2020\21

L’Internazionale è campione d’Italia per la 19esima volta. Sono passati 11 anni dall’ultimo scudetto targato Mourinho, nell’anno del fantastico triplete, e sono passati 9 anni 11 mesi 3 giorni 18 ore 6 minuti e 36 secondi dall’ultima vittoria in Coppa Italia.

È il primo scudetto vinto da una proprietà straniera in Italia ma soprattutto è lo scudetto che rompe 9 anni di egemonia bianconera. Uno strapotere tale che ha reso il campionato italiano una sorta di barzelletta, con un copione già scritto, ed una trama che intorno a gennaio diventava noiosa e scontata.

Storicamente le uniche squadre che sono riuscite ad interrompere le vittorie juventine sono state l’Internazionale ed il Milan. Con qualche miracolo occasionale di squadre come Napoli o Roma, ma già così da qualche anno il campionato italiano non è troppo diverso da quello scozzese.

Ancora di misura, scudetto a due passi: Inter-Cagliari 1-0, il Pagellone

Nonostante le problematiche, gli umori di Pechino, la pandemia, i Salvo24, Zazzaroni e le cassandre, questo è lo scudetto targato Suning, proprietà che con le sue scelte ha fatto storcere il naso all’anima purista del tifo interista.

In poco più di quattro anni, tra errori e scelte vincenti, una squadra rivoltata, un campionato vinto, un secondo posto ad un punto dalla Juventus campione, ed una finale di Europa League persa in modo rocambolesco.

Uno scudetto che nasce sicuramente a Villa Bellini, nel famoso incontro tra dirigenza e allenatore, ma è anche lo scudetto di un gruppo di uomini, Conte, Marotta, Antonello, Baccin, Ausilio, che hanno tutti remato nella stessa direzione, hanno fatto fronte comune tranquillizzando la squadra nel momento della confusione (più mediatica che altro), proteggendola dagli spifferi esterni e sostituendosi ad una proprietà lontana.

Basta la Lu-La: Inter-Sassuolo 2-1, il Pagellone di Lobanovsky

E quando scriviamo lontana non ci riferiamo solo fisicamente. Sono noti a tutti i problemi finanziari che hanno colpito la società nerazzurra. Per molto meno, negli anni passati, si sono compromessi interi campionati. È indubbio che Conte è il leader maximo di un gruppo di giocatori che ha compiuto un miracolo sportivo. L’Inter, prima dell’arrivo di Conte, prendeva mediamente più di 20 punti di distacco dai bianconeri. In due anni il gap è stato cancellato, colmato e lo scudetto è stato riportato a Milano.

Lo scudetto di un gruppo di calciatori forti, altri che hanno raggiunto la piena consacrazione e altri che si sono presi una rivincita sui mugugni di tanti tifosi: da Skriniar a Brozovic, da Lukaku ad Eriksen, tutti hanno un motivo particolare per appuntarsi la medaglia al petto.

È uno scudetto che per Conte ha un significato straordinario. Sconfigge la sua Juventus, fa cadere un regno, regno che nasce con le sue vittorie. Tutto inizia con Conte e tutto finisce con Conte: il tecnico che guida il nemico storico della società bianconera. Praticamente il delitto perfetto.

Se questo sarà l’inizio di un nuovo regno a tinte nerazzurre lo scopriremo nei prossimi mesi. Sicuramente nelle prossime settimane vedremo se il matrimonio tra Conte e l’Inter continuerà. Si dice che il nemico di Conte sia Conte stesso. Questo suo alzare sempre l’asticella arrivando anche alla rottura del giocattolo.

Darmian, ancora lui: Inter-Verona 1-0, il Pagellone

È successo a Torino ed è successo a Londra. Potrebbe succedere anche a Milano ma i tempi sono cambiati. Conte da l’impressione di voler restare all’Inter. Deve aver scoperto che essere interista non è così male. Ha capito che le vittorie e Milano, sponda nerazzurra, hanno ben altro sapore e significato. Il problema è la proprietà che deve essere chiara nei progetti e deve essere presente nella vita del club: non si può chiedere alla management ed ai giocatori di affrontare un’altra stagione in queste condizioni.

Se ci sarà chiarezza e comunità di intenti oggi potrebbe essere l’inizio di una lunga stagione di vittorie interiste. Ma oggi è il giorno della festa. Uno scudetto non scontato, vinto e sudato sul campo, uno scudetto bello come sono belli tutti gli scudetti e la soddisfazione di aver messo tutti dietro in Italia. Cosa che non è successa a nessuno negli ultimi 10 anni, Juventus a parte. Oggi vince l’Inter. W l’Inter.

 

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Enrico Zerbo
Enrico Zerbo
Ligure, ama i gatti, la buona cucina e le belle donne. L'ordine di classifica è a caso. Come molte cose della vita. Antifascista ed incensurato.

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