Alla fine restano tutti: Conte, Marotta e Ausilio. Una soluzione per Zhang potrebbe essere il centralismo democratico, l’interismo leninismo
Interismo leninismo per arginare Conte
In questo spazio avevo anticipato che sarebbe arrivato Allegri ed infatti hanno confermato Conte. Quindi da buon scribacchino di bellissime cose inutili, come il calcio, ho svolto in maniera chirurgica il mio ruolo, sbagliando alla grande la previsione.
Poi c’è la pecora nera Pistocchi che invece ha indovinato. Non tutti siamo perfetti. Tanto rumore per nulla, perché alla fine è rimasto tutto come prima. Almeno all’apparenza.
Conte sulla panchina. Marotta ed Ausilio, dietro le quinte, in cabina di regia. E quindi? Si chiedono i tifosi.
Qualcosa succederà e cosa lo scopriremo vivendo, come cantava Lucio Battisti.
In chiave mercato, oltre all’arrivo certo di Hakimi, è praticamente certo quello di Tonali, anche se a legger da varie fonti, è da almeno un mese che c’è l’accordo!, poi evidentemente Cellino ha problemi di memoria e se ne dimentica e bisogna ricominciare.
Sempre a centrocampo si cercherà di accontentare Conte con Kante o/e Ndombelè ma la parte interessante sarà il capitolo cessioni.
Ad esempio, che fine farà Eriksen? Per Conte evidentemente è un Dell’Anno 2.0 visto che non lo fa mai giocare.
Eriksen è uno dei centrocampisti più forti in circolazione, ancor oggi per transfermarkt ha una quotazione altissima, nonostante il covid; eppure non trova posto nell’assetto tattico dell’allenatore leccese. Una sua cessione porterà sicuramente liquidità alle casse nerazzurre, ma farebbe anche molto rumore visto che il ragazzo è stato preso a gennaio. Allora chi e perché ha deciso di prenderlo?
Per non parlare di Skriniar altro pezzo da 90 che potrebbe essere sacrificato. Insomma se non accade nulla, a livello societario, diventa inspiegabile tutto questo teatrino che tiene banco dalla partita di Bergamo.

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Zhang si affidi a Lenin
Un consiglio che mi permetto di dare all’Inter è quello di prendere in considerazione i principi di organizzazione interna dei partiti politici di matrice leninista. Papà Zhang è membro del Partito Comunista Cinese ma non so come siano messi con Lenin dalle parti di Pechino.
Ad ogni modo l’aspetto democratico di questo metodo consiste nella libertà dei membri di discutere, ad esempio di mercato, ma una volta presa una decisione, scelta con il voto della maggioranza, tutti i membri si impegnano a sostenere quella decisione. Lenin lo descriveva così: Libertà di discussione, unità di azione.
C’è una frenesia individualistica negli sport di squadra, che contagia a tutti i livelli i protagonisti, la cui natura è invece collettiva, che li forza ad andare contro i propri presupposti.
È invece aliena dal calcio l’idea che l’individuo possa essere qualcosa di totalmente irrelato rispetto al contesto in cui vive.
Se avessero seguito questo metodo non ci sarebbero stati equivoci, come quelli che stanno relegando il centrocampista danese, ad un ruolo di comparsa per qualche film dei fratelli Vanzina.
Con questi presupposti, portati a metodo, Conte non sarebbe mai potuto andare in televisione a perculare la società.
Il centralismo democratico applicato al calcio. Zhang junior un novello Lenin, Marotta ed Ausilio che fanno Marotta ed Ausilio. Conte che fa Conte ma tutti uniti verso il sol dell’avvenire.
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