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Il colonnello Lobanovsky: pagellone della serie A

Il colonnello Lobanovsky è una nuova rubrica di Kulturjam dedicata allo sport. Al grido di panem et circenses, sotto la guida spirituale del vate del Kiev, mescoleremo storie di calcio, cultura e amenità.

Cominciamo proprio dalle amenità, i voti del campionato: il pagellone della serie A

il colonnello lobanovsky: pagellone della serie a
Il colonnello Valerij Lobanovs’kyj

Serie A, il pagellone

Il colonnello Lobanovsky: pagellone della serie A

Atalanta, voto 9

Ripetere il campionato dello scorso anno è stata una vera impresa. In alcuni momenti della stagione ha regalato prestazioni che erano un mix di potenza, classe, geometrie e tanta corsa. Partite da videogioco. La vetrina per tanti potenziali talenti. Potenziali. Perché una caratteristica della Dea è che i suoi giocatori, all’altezza di Rovato, in provincia di Brescia, sembra che perdano i superpoteri.

Bologna, voto 6.5

Non potevano iniziare la stagione nel peggiore dei modi con la malattia di Sinisa. Sono stati bravi a fare gruppo ed a gestire l’emergenza tecnica, tattica ed emotiva. Qualche giovane interessante e l’eterno Palacio hanno fatto il resto.

Brescia, voto 3

Hanno puntato tutto su Balotelli. È come se in politica puntaste tutto su un Ministro spiaggiato in qualche località balneare. Come se non bastasse sostituiscono Corini con uno peggio di lui. Manco avessero chiamato Klopp. Qualunque errore potessero commettere l’hanno commesso. E non è una cosa da poco. Risultato: retrocessione senza passare dal via. Si consoleranno con la cessione di Tonali e qualche altro giovane.

Presentazione di Balotelli al Brescia: Sarà una grande annata

 

Cagliari, voto 5.5

Mercato interessante Nandez, Nainggolan, Simeone. La mission era entrare in Europa. Progetto interessante ed ambizioso nell’epoca del Sovranismo. Peccato che in panchina avessero Maran. Peccato che lo sostituiscano con uno peggiore. Zenga. Infatti il prossimo anno li guiderà Di Francesco. Un allenatore monoschematico. Avrà i giocatori adatti? Io dico di no.

Fiorentina, voto 5

Se parti con Montella in panchina sai già, in partenza, che dovrai sostituirlo. Se lo sostituisci con Iachini, tatticamente “nato vecchio”, è un miracolo se ti salvi. Non contenti confermano Iachini che per un top plaver è attrattivo come Tina Cipollari di Uomini e donne.

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Genoa, voto 4.5

Il solito campionato da TSO. Partono con Andreazzoli. L’allenatore della squadra che è retrocessa la scorsa stagione al posto del Genoa. Strano che nessuno ci avesse pensato. Vanno così bene che lo esonerano. E chi chiamano? Thiago Motta. Thiago Motta un curriculum di tutto rispetto. Allenava la primavera del PSG ed ha idee di calcio buone per il beach soccer a Fregene. Infatti lo esonerano. Ed arriva Nicola. Nicola rispetto ai due che l’hanno preceduto sembrava il Colonello Lobanovsky, ma per salvarsi hanno avuto bisogno di Juric in gita premio l’ultima giornata di campionato.

Il 2-7-2 di Thiago Motta

 

Hellas Verona, voto 7.5

Nessuno persona sana di mente poteva immaginare un campionato del genere. Juric era un the walking dead, ed era in dubbio solo il quando l’avrebbero esonerato. Una rosa senza punte e con qualche scarto del Genoa. Il quadro perfetto per una retrocessione matematica ad inizio febbraio. Invece hanno smentito tutti e fatto un campionato pazzesco. Regalando un calcio godibile e concreto. Se riusciranno a ripetersi il prossimo anno, chapeau.

Internazionale, voto 8

Finisce la stagione al secondo posto ad un solo punto dalla capolista. Rispetto alle scorse stagioni la crescita è evidente. E questi sono i numeri nudi e crudi. Detto questo non ha mai dato l’impressione di poter vincere il campionato, a causa di un mercato che non ha risolto tutti i problemi della rosa. A questo aggiungiamo infortuni senza una fine, cali di tensione e la solita “pazza Inter”, che a sentire Conte doveva essere solo un ricordo ma è nel DNA del club. Conte con il suo imbarazzante show, dopo la partita di Bergamo, ha scritto un altro capitolo della folle, nel bene e nel male, storia dei nerazzurri.

Juventus, voto 7.5

Dovevano vincere il campionato e l’hanno vinto. Purtroppo il “sarrismo” è più una condizione dello spirito, oppure una trovata giornalistica, che una filosofia di gioco. Troppo poco per entrare nel cuore del tifo bianconero che come ben sappiamo ha una personalissima contabilità dei trofei nazionali.

Lazio, voto 8

Campionato di alto livello con una rosa nettamente inferiore a quelle di Juventus ed Inter. Per non farsi mancare nulla portano anche un trofeo in bacheca. Lotito è tutto tranne che simpatico, ma bisogna riconoscere che i risultati sportivi ed economici ci sono. Tare è un ottimo dirigente ed ha costruito una squadra che gira come un orologio svizzero.

Il bon ton di Lotito verso Ventura

 

Lecce, voto 5

Hanno il merito di insistere con Liverani, cercano a gennaio di rinforzare la squadra ma non riescono, a causa anche della pandemia che blocca il campionato, a recuperare punti. Più efficaci in trasferta che in casa, lottano fino all’ultima giornata. La società è sana, conti in ordine, ed una piazza innamorata. Ci sono tutte le condizioni per tornare presto in serie A.

Milan, voto 6

Una stagione da montagne russe. Partono con Gianpaolo detto “Il Maestro”. Se ti chiamano Maestro e non Professore qualche domanda devi fartela. Se ha cercato di insegnare qualcosa, dalle parti di Milanello, non hanno capito molto. In campo la confusione è totale, in sede ancora peggio. Esonerato ed arriva Pioli, detto “il Normalizzatore”. Anche qui non si capisce che voglia dire “Normalizzatore”. Forse perché mette il portiere in porta ed il terzino sulla fascia? Comunque ci vuole il lockdown e l’arrivo di Ibrahimovic per un finale di campionato scoppiettante, che regala il sesto posto. Pioli passa da esonerato a fine stagione a confermato. Se l’hanno confermato con convinzione o per disperazione lo scopriremo nei prossimi mesi.

Napoli, voto 6

La gestione Ancelotti è un disastro su tutta la linea, svalutazione della rosa, risse tra giocatori e dirigenti. Arriva Gattuso, hombre vertical, e allenatore pratico e senza fronzoli. Infatti porta a casa la Coppa Italia e ridà dignità alla rosa. Ma il vero sconfitto é De Laurentis. De Laurentis è antipatico quanto Lotito ma di calcio capisce ben poco.

Parma, voto 7

Ha un ottimo dirigente come Faggiano che riesce sempre a costruire rose competitive. La squadra gioca bene, si batte sempre onorando il campionato, l’ultima partita a Lecce ne è l’ultimo esempio. Giovani interessanti. Su tutti Kulusevski che ha preso la strada di Torino sponda bianconera.

Roma, voto 6

Sull’altra sponda del Tevere la confusione regna sovrana. Altra annata buttata via con un progetto tecnico che non ha capito nessuno. Questa volta la colpa è di Petrachi il prossimo anno vedremo.

Sampdoria, voto 4.5

Passano l’estate dietro una cordata americana, modello Sopranos, per la cessione della società. Cessione che salta. Ingaggiano Di Francesco come allenatore e non fanno mercato. I pochi che prendono non sono adatti ai suoi schemi. In attacco si affidano a Quagliarella, attaccante forte ma per l’età in modalità “quota 100”. Inizio disastroso, non segnano e prendono goal da tutti. Salta Di Francesco ed arriva Ranieri. Allenatore vincente ma sopratutto di esperienza. Con le buone e con le cattive riesci a salvare la squadra. Stagione orribile e futuro incerto.

Il rigore istituzionale di Ferrero

 

Sassuolo, voto 7

Ottima stagione anche se segnata dalla scomparsa del Presidente Squinzi. Il Sassuolo è una bella realtà, gioca bene e sforna talenti che vengono rivenduti a peso d’oro. De Zerbi è molto bravo per una realtà come quella neroverde. Non patiscono le “porte chiuse” essendo da sempre praticamente senza pubblico. Pubblico amico.

Spal, voto 3

Rispettano il pronostico, mica come il Verona, e retrocedono con largo anticipo. Mandavo via Semplici, come se fosse lui il problema, e prendono Di Biagio. Come se fosse lui la soluzione. Peccato per la piazza che merita ben altro.

Torino, voto 5

Un campionato agghiacciante. L’ennesimo campionato agghiacciate per una piazza sull’orlo di una crisi di nervi. Come da copione perdono i due derby e regalano prestazioni da circo equestre. Longo fa quello che può porta la squadra al sicuro da una possibile retrocessione. Non contenti sembra che abbiano l’intenzione di tesserare Gianpaolo. Insomma se le cercano.

Udinese, voto 6

Sono in serie A consecutivamente dal 26 anni. E non è poco. Per dare un po’ di pepe al campionato partono con Tudor in panchina. Altrimenti salvarsi sarebbe stato troppo facile. Come da pronostico viene esonerato. Prendono provvisoriamente Gotti. E da provvisorio finisce tutto il campionato regalando bel calcio e qualche soddisfazione ai tifosi. Anche loro vetrina di talenti per le big del campionato. Su tutti De Paul, che deve andare via da due anni, e Fofana.

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Enrico Zerbo
Enrico Zerbo
Ligure, ama i gatti, la buona cucina e le belle donne. L'ordine di classifica è a caso. Come molte cose della vita. Antifascista ed incensurato.

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