Walter Block, l’autore di Difendere l’indifendibile, una delle più brillanti difese dei paria della società, compie 79 anni.
Walter Block, orgoglio e pre-giudizio
Oggi Walter Block compie 79 anni. Nato il 21 agosto del 1940 a New York, è un economista della cosiddetta scuola austriaca: quella che, in estrema sintesi, nega qualsiasi utilità dello Stato sostenendo che l’anarco-capitalismo è l’unico modello compatibile con la natura umana.
Cioè, più o meno, il pensiero di Flavio Briatore, espresso in maniera meglio argomentata e più forbita.
Ma Block è anche un filosofo dei sistemi sociali. Il suo Difendere l’indifendibile pubblicato nel 1976 è un classico: spesso invocato a sostegno di politiche economiche liberiste, contiene -soprattutto- teorie estreme sulla libertà dell’individuo spiegate con arguzia e ironia.
Block passa in rassegna una serie di personaggi dediti ad attività non esattamente commendevoli, anzi colpite da stigma e legalmente perseguite, dimostrando che costoro sono soggetti utili e benefici per la società, o che patiscono inaccettabili compressioni della libertà individuale da parte dello Stato.
Difendere l’indifendibile
La premessa è che i soggetti della transazione o dell’accordo siano tutti consapevoli di ciò che fanno e liberi nella volontà di farlo senza costrizione alcuna; (assunto, sia detto per inciso, non meno teorico e irrealistico di quelli degli economisti classici da cui la scuola austriaca dichiara di volersi distaccare).
Inoltre il metodo prescinde da qualsiasi valutazione etica: l’autore si definisce come libertario economico ma conservatore culturale, eppure riconosce a tutti il diritto legale (non morale) di fare ciò che meglio credono dei loro corpi.
Si comincia con la prostituta che, se sceglie di fare ciò che fa liberamente e senza essere coartata, crea una adeguata offerta per fare fronte alla domanda di sesso a pagamento.
Il ruffiano, che procaccia i clienti alla prostituta e la protegge da eventuali disturbatori, viene da questa ingaggiato perché ella vuole dedicarsi solo -per così dire- al core business.
Lo spacciatore ha un ruolo positivo nel sistema dei prezzi, al contrario poliziotti e giudici applicando le leggi proibizioniste contribuiscono a mantenerli artificiosamente alti.
Il tossicodipendente vive una vita grama perché la droga è illegale, pertanto ha un prezzo elevato. Egli è costretto a delinquere per procurarsi il denaro sufficiente ad acquistarla, nuocendo ad altre persone e avendo la responsabilità del fatto che lo Stato destina molte risorse alla repressione della sua condotta; ma se fosse legale il tossicodipendente sarebbe l’unico a patire gli eventuali problemi derivanti dall’uso della sostanza.
Walter Block, difendere l’indifendibile (sottotitoli in italiano)
Narcisismo libertario
Ci sono poi altre argomentazioni decisamente più estrose. Il ricattatore non fa che vendere il suo silenzio in cambio di denaro, ed è preferibile al pettegolo che danneggia senza nemmeno trarne un guadagno.
Il bagarino, quando ci sono più clienti che biglietti, attua un perfetto meccanismo di mercato, applicando al cliente il prezzo massimo che questi sarebbe disposto a pagare per quello spettacolo; prezzo che il gestore ufficiale (teatro, stadio, ecc.) fissa a un livello più basso per non essere additato come speculatore.
Lo spargi-rifiuti è un problema solo per i luoghi pubblici, mal gestiti dall’autorità preposta. Infatti in un luogo privato quale un cinema alla fine del film rimangono in sala pop corn, bicchieri, cartacce, che vengono rapidamente rimosse dalla persona che l’imprenditore ha assunto per pulire perché in una sala sporca i clienti non verrebbero più.
Persino il datore di lavoro ai minori è da lodare, perché offre un’occasione di guadagno a un soggetto che, pur non avendo raggiunto l’età legalmente prevista, ha la maturità intellettiva per decidere della sua vita.
Suggestivo il paragone con il servizio militare imposto ai 18enni. Posto che per Block andare in guerra è il contrario esatto di ciò che può essere indicativo di un’età adulta e eseguire semplicemente degli ordini (la vita normale di un soldato arruolato) non può essere considerato il paradigma di un adulto; (senza contare che l’essere arruolato non è un atto volontario, o almeno non lo era quando veniva scritto il pamphlet).
Difendere l’indifendibile II
Nel 2013 arriva Difendere l’indifendibile II, meno scioccante rispetto al primo. Non solo perché manca l’effetto sorpresa, ma fors’anche perché a quel tempo il liberismo aveva già cominciato a mostrare, a livello mondiale, le sue debolezze intrinseche, sia teoriche sia pratiche.
Ciò non toglie piacevolezza alla lettura, soprattutto dei capitoli che attaccano sardonicamente il politically correct.
(E ricordandoci che il contrario di quest’ultimo non è il berciare volgarità, bensì la capacità di argomentare con paradossi e senso dell’umorismo anche su temi urticanti).
Ecco allora che la poligamia, se tutti i soggetti sono consenzienti, non può essere meno legale della monogamia seriale di chi si separa e si risposa più volte. Gli eterosessuali, sia uomini sia donne, sono disprezzabili perché escludono metà della popolazione dai loro interessi amorosi; e anche gli omosessuali fanno la stessa cosa; i bisessuali sarebbero a posto, ma poi anche essi discriminano per aspetto fisico, intelligenza, etc…
Su tutte, la rappresentazione -positiva- dello stereotipista.
Block sul libertarismo (sottotitoli in italiano)
Walter Block e gli stereotipi
Per Block gli stereotipi sono ingiustamente considerati come frutto di ignoranza e causa di discriminazioni, quando in realtà non sono altro che il risultato di un ragionamento induttivo.
Le persone osservano più volte degli schemi comportamentali e tendono a considerarli come la regola, ogni scostamento dalla quale è un’eccezione; formano un pregiudizio, anzi un pre-giudizio, cioè una nozione basata sulle esperienze passate. E, se si può dire che i chihuahua sono cani da appartamento trasportabili in una borsetta e che i dobermann sono cani da guardia fedeli e aggressivi, perché non si può fare lo stesso con le persone?
È una generalizzazione dire che le donne hanno un fortissimo legame con i figli e che gli uomini sono fisicamente più forti ma vivono meno a lungo, che gli austriaci sono molto precisi e organizzati e che gli irlandesi sono gioviali ed espansivi? Si ma di norma è proprio così. Tanto che, invertendo le caratteristiche, viene fuori un’affermazione non solo falsa, ma ridicola. I chihuahua sono cani da guardia fedeli e aggressivi, i dobermann sono cani da appartamento trasportabili in una borsetta, e così via.
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L’individualismo apologetico di Block
Block fa un esempio decisivo: in un campus dobbiamo trovare uno studente per farlo giocare nella squadra di basket e uno per risolvere un’equazione di secondo grado, scegliamo un ragazzo di colore alto e prestante per la prima attività e un asiatico con gli occhiali per la seconda? Certo: anche se non è detto che l’afroamericano sarà bravo nel basket e l’asiatico nella matematica, è probabile che sia così.
Senza i pre-giudizi passeremmo la vita a sperimentare soluzioni destinate, nella maggior parte dei casi, all’insuccesso.
Walter Block tocca un nervo scoperto perché in realtà tutti noi, pur dichiarando che non abbiamo pregiudizi, ci comportiamo in questo modo. Ma non dovremmo vergognarcene.
Anche la persona più progressista, se parcheggia l’automobile nei pressi di un campo nomadi o in un quartiere malfamato, evita di lasciare lo smartphone sul cruscotto anche per pochi minuti: è razzista/classista? Sì, ma senza accezione negativa, cioè valuta la situazione e si adegua nell’immediato.
Il problema delle periferie verrà affrontato in un altro momento.
Le conseguenze dell’economia sui comportamenti degli esseri umani.
Se un uomo incontra un amico e lo trova ingrassato, glielo dice e ci ridono su; se incontra un’amica e la trova ingrassata, avendo già conosciuto la diversa sensibilità femminile nella percezione del proprio aspetto, si guarderà bene dal farlo notare. Anzi, negherà qualora venga interrogato sull’argomento.
È sessista? Sì, ma senza accezione negativa, si comporta in relazione alle circostanze. Altrimenti chi indossa il cappotto in inverno e la t-shirt in estate dovrebbe essere bollato come retrivo stagionalista.
Inevitabile concludere che l’individualismo di Walter Block, pur formulato con raffinata intelligenza, è alquanto discutibile se esaminato sul piano economico e politico. Questo perché non lascia quasi alcuno spazio a forme di tutela collettiva, di sentire comune, di aggregazione di identità culturali e sociali.
Ma i suoi apologhi sono un interessante punto di vista sulle conseguenze della regolazione dell’economia e sui comportamenti degli esseri umani.
Tutte le generalizzazioni sono pericolose. Anche questa. (Alexandre Dumas figlio)
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