Dopo Iran-sauditi la diplomazia cinese continua a plasmare un diverso assetto geopolitico. Il ministro degli esteri pakistano, Bilawal Bhutto Zardari, è stato a Goa giovedì, la prima visita in India di un alto funzionario pakistano in 12 anni, in occasione del vertice regionale dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO).
La diplomazia di Pechino e il riavvicinamento Pakistan-India
La diplomazia di Pechino continua a inanellare un successo dopo l’altro. Dopo aver promosso un imprevisto riavvicinamento tra Iran e Arabia Saudita, ora tocca a due acerrimi nemici come India e Pakistan.
Il ministro degli Esteri pakistano, Bilawal Bhutto Zardari, si è recato a Goa per partecipare all’incontro dei capi delle diplomazie dei Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO), in concomitanza con il ministro degli Esteri cinese Qin Gang, e non è difficile prevedere colloqui intensi tra i due.
Si tratta di un organismo internazionale voluto da Pechino e che comprende, oltre alla Repubblica Popolare, Federazione Russa, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Il Pakistan ancora non ne fa parte, e che questa visita potrebbe preludere a un suo prossimo ingresso nell’Organizzazione di Shanghai.
Strategia cinese
L’intento di Pechino è allentare la tensione in un’area contigua e importante per la Repubblica Popolare e far diminuire l’influenza Usa nella regione.
Non bisogna dimenticare che il Pakistan è stato un alleato chiave degli Stati Uniti, mentre l’India era molto vicina all’URSS. Ma la geopolitica sta cambiando rapidamente, soprattutto dopo l’inizio del conflitto in Ucraina e la Cina diventa sempre più influente in tutta la regione.
Prosegue quindi il progetto, condiviso e reso pubblico da Putin e Xi Jinping, di creare un nuovo equilibrio mondiale multipolare, fuori dall’orbita Usa.
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