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lunedì, Giugno 16, 2025
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Perché Trump insiste: senza immunità sarà tsunami giudiziario

Perché Trump insiste nel non riconoscere la vittoria di Biden? La risposta è nelle inchieste che lo coinvolgono: senza l’immunità rischia uno tsunami economico e giudiziario.

Perché Trump insiste?

Donald Trump nella conversazione telefonica con la giornalista Maria Bartiromo, su Fox News, la prima concessa dopo le elezioni del 3 novembre, ha continuato con la sua narrazione: accuse di brogli e nessun riconoscimento della vittoria di Joe Biden, che nel frattempo sta procedendo all’annuncio delle nomine dei membri della sua futura amministrazione, ma anche qualche ammissione sulla difficoltà di conquistare un risultato in tribunale.

Queste le dichiarazioni principali di Donald Trump nell’intervista telefonica con Maria Bartiromo, su Fox New:

Abbiamo vinto facilmente. È impossibile che Joe Biden abbia avuto 80 milioni di voti.

È impossibile che Biden abbia avuto più voti di Barack Obama nelle comunità nere

È difficile arrivare fino alla Corte Suprema. Ho i migliori avvocati, ma è molto difficile portare un caso davanti alla Corte Suprema.

Se lasciamo che tutto ciò accada, non avremo più un repubblicano eletto.

Il voto postale è un disastro. Sono sicuro che tutti conosciate persone che hanno ricevuto 2, 3, 4 schede. Io le conosco. I morti hanno fatto richiesta per ricevere le schede, tanti morti hanno votato in migliaia di casi. Gente morta da 10-15 anni ha chiesto di poter votare… Queste elezioni erano truccate, sono state una frode totale.

I media non vogliono occuparsi di questo, lei sta facendo qualcosa di molto coraggioso. Non abbiamo libertà di stampa in questo paese, c’è censura.

Perché insiste Trump senza immunità sarà uno tsunami giudiziario

Perché Trump insiste: lo attende uno tsunami giudiziario

Il problema della strategia mediatica di Donald Trump è che si basa di dichiarazioni usate come un mantra, non suffragate da nessuna prova, utili solo a screditare Joe Biden.

Difatti tutti i ricorsi stanno finendo in un vicolo cieco. L’ultimo  schiaffo a Trump è arrivato  Corte suprema della Pennsylvania che ha sentenziato: accuse senza fondamento

Stesso risultato nel riconteggio del Wisconsin: conferma la vittoria di Biden con un margine ancora maggiore.

Ma perché insiste si chiedono in molti? Trump sta spendendo milioni di dollari nella vana speranza di trovare la pistola fumante.

Molto semplice: il procuratore di Manhattan Cyrus Vance sta indagando per accertare se la Trump Organization abbia commesso frodi bancarie, assicurative e fiscali, con la falsificazione di documenti aziendali. L’indagine è partita dalle rivelazioni dell’ex avvocato personale di Trump, Michael Cohen, sui pagamenti per comprare il silenzio di due donne sui loro affaire con l’allora tycoon, in violazione della legge elettorale.

C’è poi l’inchiesta messa in luce dal New York time che ha svelato come negli ultimi due decenni, Trump avrebbe pagato circa 400 milioni di dollari in meno in tasse federali sul reddito rispetto a quello che avrebbe dovuto fare per legge una persona ricca quanto lui; e ha inoltre pagato meno tasse rispetto a Barack Obama e George W. Bush, i due presidenti che l’hanno preceduto, che versavano più di 100mila dollari di tasse l’anno mentre erano in carica.

Come se non bastasse, su di lui incombe anche una battaglia di revisione decennale con l’Internal Revenue Service sulla legittimità di un rimborso fiscale di 72,9 milioni di dollari (circa 62 milioni di euro) che ha rivendicato e ricevuto dopo aver dichiarato enormi perdite. Una sentenza avversa potrebbe costargli più di 100 milioni di dollari.

Le altre inchieste: da New York, a Washington al Maryland

Il procuratore generale di New York Letitia James sta indagando invece su come e se Trump abbia gonfiato il valore dei suoi asset, sgonfiandoli in seguito per pagare meno tasse. Il figlio Eric è già stato interrogato sotto giuramento.

A Washington e nel Maryland i procuratori generali hanno intentato causa al presidente per violazione della clausola costituzionale che vieta ai dirigenti del Paese di ricevere soldi da entità straniere per evitare conflitti di interesse e il rischio di condizionamenti. queste sono solo alcune delle indagini in corso.

Ricordiamo che Donald Trump è stato il primo presidente dli Stati Uniti dagli anni Settanta a non avere voluto rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi

Dunque, riepilogando, il presidente o ex presidente, senza l’immunità della carica, rischia cause per: Frodi bancarie, assicurative e fiscali, falsificazione di documenti aziendali Diminuzione del valore dei beni per pagare meno tasse Violazione della clausola che vieta ai dirigenti di ricevere soldi da entità straniere.  Un vero tsunami economico e giudiziario. Ecco perché Trump insiste fino ad apparire stolido.

 

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