In vista della decisione sull’estradizione del fondatore di Wikileaks prevista per il 4 gennaio 2021, si moltiplicano gli appelli: liberate Julian Assange.
L’appello: liberate Julian Assange
È dal 7 settembre che è in corso quello che qualcuno ha definito il processo del secolo, quello a Julian Assange dove la Corte londinese è chiamata a giudicare la richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti per il fondatore di Wikileaks.
Il fondatore di Wikileaks ha svelato le colpe del potere e oggi è isolato dai media, senza alcuna tutela.
Per Washington il giornalista e attivista australiano è considerato alla stregua di una spia, rischia per questo una condanna a 175 anni di carcere, in base all’Espionage Act, con una legge del 1917 pensata per colpire chi passa notizie strategiche al presunto nemico.
L’ultima udienza in tribunale a Londra si è tenuta 11 dicembre, mentre la decisione sull’estradizione dovrebbe essere annunciata tra un mese, il 4 gennaio 2021.
Sulla rete crescono gli appelli per il rilascio di Julian Assange
La campagna per la liberazione di Julian Assange sta coinvolgendo tanti liberi cittadini in ogni parte del globo, ma anche giornalisti, artisti, politici e accademici.
Manu Chao, ha dato il suo contributo alla campagna pubblicando sul suo profilo Twitter una canzone.
#FreeAssange #manuchao#palabrasdeverdad#wordsoftruth@DEAcampaign @fcdhbcn
Mas info en : https://t.co/Sk9TtwdLK1 pic.twitter.com/mAVBEI5u0U— Manu Chao (@manuchao) November 29, 2020
C’è poi l’accorato appello di Edward Snowden, l’informatico ex tecnico della CIA, egli stesso ricercato dagli Stati Uniti ma a cui è stato concesso asilo in Russia dove attualmente vive. Snowden ha scritto su Twitter rivolgendosi direttamente a Donald Trumo: “Mr. Presidente, se concede un solo atto di clemenza durante il suo mandato, per favore liberi Julian Assange. Solo lei può salvargli la vita.”
Mr. President, if you grant only one act of clemency during your time in office, please: free Julian Assange. You alone can save his life. @realDonaldTrump
— Edward Snowden (@Snowden) December 3, 2020
Anche Oliver Stone, il pluripremiato regista americano, ha voluto dire la sua pubblicando una sua fotografia con lo slogan I am Julian Assange e chiede di porre fine alla persecuzione del giornalista.
I'm #JulianAssange because I could be next, and you could too. Do you want your #Government telling journalists anywhere in the world what they can and can't publish? pic.twitter.com/aoCvcfPyY6
— Oliver Stone (@TheOliverStone) December 1, 2020
Ricordiamolo ancora una volta: il silenzio è il più grande pericolo per il fondatore di Wikileaks. Julian Assange rischia una pena di 175 anni di prigione in caso di estradizione negli Stati Uniti.
Liberate Julian Assange. #freejulianassange
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