Gianni Riotta ci delizia ancora una volta rilanciando la notizia dei documenti riservati di Trump salvati dal flusso dello sciacquone del water.
Gianni Riotta scoperchia il nuovo water-gate
Ogni volta che Gianni Riotta pubblica uno scoop, è come provare il brivido del bunjee jumping: cosa avrà scritto ora? Tuttavia, di Riotta non si butta via niente. E infatti anche stavolta ci delizia rilanciando la notizia dei documenti riservati di Donald Trump salvati dal flusso dello sciacquone del water!
Andiamo a leggere l’articolo del buon Riotta e scopriamo che lo scoop sarebbe nato da due foto rese pubbliche da Maggie Haberman, giornalista del New York Times e della CNN, per promuovere l’uscita del suo libro “Confidence Man”.
La prima foto mostrerebbe il water della Casa Bianca – presumibilmente durante il mandato di Trump – con dentro un fogliettino che non sarebbe stato risucchiato dal flusso dello sciacquone.
Il secondo scatto invece mostra un altro frammento di uno scritto dell’ex presidente, stavolta nella toilette dell’Air Force One.
Secondo la Haberman le foto le sarebbero state consegnate da “alcuni collaboratori di Trump costretti a chiamare gli idraulici per riparare gli igienici intasati”.
Siamo quindi davanti a una sofisticata storia di spionaggio in cui scopriamo che gli apparecchi trita-documenti che si vedono in tutti i film americani non sono presenti alla Casa Bianca (ci sarà un problema di tagli anche li?) e che chiunque può entrare nel bagno del presidente e scattare foto.
Una storia di una solidità impressionante impreziosita dall’avallo di Gianni Riotta che chiude il suo pezzo con un memorabile: “Le foto del bagno occluso da documenti ufficiali (e il tentativo di Trump di cancellare la Storia) entrano con prepotenza nella memoria”.
Bob Woodward e Carl Bernstein impallidirebbero oggi davanti a questo nuovo water-gate
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