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In un clima di crescente malcontento, circa 4.000 persone hanno marciato pacificamente nelle strade dell’Angola per protestare contro il governo del Movimento Popolare per la Liberazione dell’Angola (MPLA) e il presidente Joao Lourenco.
La manifestazione, organizzata dal partito di opposizione UNITA (National Union for the Total Independence of Angola), ha visto i manifestanti denunciare condizioni di vita insostenibili e accuse di autoritarismo.
Proteste in Angola: migliaia in piazza contro il governo MPLA e il presidente Joao Lourenco
Il partito UNITA, che negli ultimi anni ha guadagnato popolarità, ha espresso critiche severe verso la gestione del potere da parte del MPLA. In particolare, i membri di UNITA continuano a contestare i risultati delle elezioni del 2022, ritenendole irregolari e segnate da episodi di brogli e intimidazioni.
Tuttavia, i ricorsi presentati sono stati respinti dalla Corte Suprema angolana, che ha confermato la legittimità dei risultati.
Durante la manifestazione di sabato, i partecipanti hanno esposto striscioni con messaggi forti contro il presidente Lourenco, tra cui “Lourenco se ne va” e “La gente sta morendo di fame”. Altri slogan hanno definito l’attuale governo una “dittatura”, sottolineando il clima di insoddisfazione generale.
Nonostante l’Angola sia il secondo produttore di petrolio dell’Africa, il benessere della popolazione resta un tema critico. Molti manifestanti hanno denunciato il contrasto tra le enormi risorse naturali del Paese e le condizioni di vita precarie della popolazione.
“Il popolo angolano muore di fame, i bambini sono malnutriti e mangiano dai rifiuti, mentre il nostro Paese è ricco di risorse”, ha dichiarato un partecipante alla protesta.
L’aggravarsi della situazione è stato accentuato dalla siccità che ha colpito l’Africa meridionale. Secondo l’ONU, questa crisi climatica ha devastato i raccolti e lasciato milioni di persone senza cibo, peggiorando ulteriormente la situazione umanitaria in Angola.
La reazione delle autorità
La marcia si è svolta sotto stretta sorveglianza della polizia, che ha monitorato i manifestanti, inclusi agenti a cavallo. Sebbene la manifestazione sia stata pacifica, la presenza massiccia delle forze dell’ordine riflette la tensione tra il governo e l’opposizione.
Dal 2017, il presidente Lourenco è al potere, ma il suo mandato è stato caratterizzato da crescenti accuse di autoritarismo e difficoltà economiche per la popolazione. Le proteste di sabato segnano un ulteriore passo nella pressione politica esercitata dall’UNITA e da altri movimenti di opposizione.
Un futuro incerto
La crescente mobilitazione dell’opposizione e il malcontento popolare pongono seri interrogativi sul futuro politico dell’Angola.
La crisi economica, combinata con le accuse di corruzione e autoritarismo, rischia di intensificare le tensioni sociali nel Paese.
Resta da vedere se il governo risponderà alle richieste di cambiamento o se le proteste diventeranno un fenomeno più ampio e frequente.
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