Il 14 aprile di un anno fa nasceva questa testata, Kulturjam, un’avventura condivisa da un piccolo gruppo di folli nel pieno di una pandemia.
Un anno di Kulturjam
Oggi, nell’Italia ancora confusa e incerta attraversata da un virus strenuamente resistente, e della paura di un futuro economico e sociale che appare più che nuvoloso, ci permettiamo di celebrare un compleanno, il nostro.
Il 14 aprile di un anno fa nasceva questa testata, Kulturjam, un’avventura condivisa da un piccolo gruppo di folli che nel pieno di una pandemia, di un incertezza collettiva che aleggiava sulle nostre teste, decise di lanciarsi in un nuovo progetto editoriale.
La vulgata corrente, a parole, canta sempre le lodi della nuova editoria, come sintomo di salute democratica. Poi nella realtà è tutt’altra cosa, ma non è questo il focus della giornata.
Oggi vogliamo festeggiare assieme a voi questo primo compleanno e ringraziare i lettori, numerosissimi e imprevisti, che ci hanno supportato fin dal principio. Non era una cosa scontata per un giornale come il nostro, libero, autofinanziato, aperto, che unisce l’approfondimento con l’ironia, la curiosità con il rigore, l’alto e il basso, la fermezza su alcuni cardini ideologici visti come arricchimento e non residui culturali novecenteschi.
Ecco, questo vogliamo sottolinearlo, il nostro non è un giornale politico, non ha una linea preordinata (Fedeli alla linea e la linea non c’è) o di vicinanza a questo o quel partito o movimento, ma ha un cardine fondativo: Kulturjam è antifascista.
Questo valore per noi è anche la gioia di vivere e il coraggio di chi non si rassegna al fatalismo, all’indifferenza e all’accettazione passiva dello stato di cose esistente.
Oggi quindi, in questo nostro primo compleanno, celebriamo questa speranza, questa irriducibilità alla gioia condivisa con tutti voi che ci seguite e con tutte le persone che hanno reso possibile tutto ciò.
Grazie.
Un anno fa… Stoybox: Conversazioni sulla peste
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