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Ascoltami: dentro l’universo degli audiolibri

Gli audiolibri ci portano indietro nel tempo, ai radio drammi, ai romanzi a puntate letti da una voce che, giorno dopo giorno, diventa amica.

L’universo degli audiolibri

La cultura è diventata eterea, il libro si è smaterializzato per farsi suono, quasi tornando agli albori del racconto, al sapere orale ancestrale. L’audiolibro ci porta indietro nel tempo, al periodo in cui la radio era il cuore della casa, ai radio drammi, ai romanzi a puntate letti da una voce che, giorno dopo giorno, diventa amica; è proprio il loro momento.

Il programma di Radio Tre, Ad alta voce, offre una lettura a puntate di vari romanzi, nel solco della tradizione radiofonica, conservandoli poi in un archivio vasto e gratuito. Queste letture in radio si avvalgono spesso di contributi musicali (ricordo con piacere i brani di musica classica inseriti ne Il soccombente di Bernhard), e lo stesso fanno, liberamente, alcuni canali You Tube, gratuiti e non a fini di lucro, in cui appassionati di letteratura leggono i loro romanzi preferiti.

Le piattaforme a pagamento, come la norvegese Storytel o Audible (legata ad Amazon), preferiscono però versioni più “pulite”, solo con la traccia vocale, benché si potrebbe considerare di inserire un’opzione di file sonorizzato o una doppia traccia, per chi, come me, lo trova più coinvolgente.

Ascoltami dentro l'universo degli audiolibri

Dunque, a chi appartengono queste voci? C’è un po’ di tutto: ci sono di “donatori di voce” per il Libro Parlato e per alcuni progetti regionali, che offrono un servizio – davvero un gesto bellissimo e di grandissima utilità – di volontariato non qualificato per i disabili visivi. Su You Tube troviamo canali di semplici appassionati, di semi professionisti e di professionisti della voce ovvero attori, ma soprattutto doppiatori; sulle piattaforme a pagamento invece, oltre ad attori e a doppiatori, troviamo gli stessi scrittori che leggono i propri testi, non sempre con ottimi risultati.

Si può leggere un testo in due modi, penalizzandolo o arricchendolo, e trovo che solo il professionista possa migliorarlo perché ha una dizione perfetta, rispetta le pause del testo e i tempi di ascolto, sa modulare la voce per rendere diversi personaggi, sa trovare l’intonazione adatta al testo. Leggere ad alta voce non è recitare, dal momento che una lettura troppo enfatica può distogliere dal contenuto, ma non è nemmeno una lettura asettica, giornalistica. Forse molti genitori si sono dovuti cimentare in questo difficile equilibrio leggendo le fiabe ai loro bambini.

La mia esperienza personale nasce proprio da bambina, quando ascoltavo le Fiabe sonore, due o tre audiocassette accompagnate da grandi libri illustrati. Le storie che mi colpirono di più furono quelle di Oscar Wilde, che non mi stancavo di ascoltare. Le voci calde di quegli adulti mi trasportavano in un altrove che non ho mai tradito. Successivamente, dopo anni passati a strapazzare i libri, portandoli sempre con me, sottolineandoli e rovesciandoci sopra liquidi vari, sono passata dapprima al digitale, poi nuovamente al sonoro.

Ascoltami dentro l'universo degli audiolibri 3

Devo dire che sono approdata agli audiolibri per disperazione, in seguito ai molti interventi agli occhi che ho dovuto subire: senza quelle voci le mie giornate sarebbero state interminabili. Ho però scoperto che, associando voci e testi, riuscivo a ricordarmeli meglio e, spesso, ad apprezzarli ancora di più.

Certo, non sempre troviamo la voce adatta a quel testo, talvolta è una sensazione puramente personale, di antipatia o simpatia, talaltra proprio un errore logico, come una storia narrata in una prima persona giovane, letta però da una voce anziana, o una voce di donna laddove ci voleva quella maschile, fatta eccezione per Orlando, s’intende, letto a più voci.

Il capitolo scrittori che leggono se stessi è da trattare a parte: non lo farei mai, per un perfezionismo con cui ho imparato a convivere, eppure altri si cimentano pur senza parlare un italiano standard, ostentando i propri dialetti anche se il testo non è scritto in forma dialettale e, in fondo, svilendolo.

Vero è che se un testo è scritto male nemmeno il migliore doppiatore saprà valorizzarlo, quando la punteggiatura e la sintassi non funzionano, rendono la lettura difficoltosa: può essere infatti un buon consiglio, per qualsiasi scrittore, leggere il proprio testo ad alta voce per sondarne la musicalità, un esercizio imprescindibile.

Da inizio pandemia l’utilizzo degli audiolibri ha avuto un forte incremento, forse per la necessità di fare più cose contemporaneamente – una volta educata la propria attenzione all’ascolto, è lecito cucinare o stirare ascoltando un buon romanzo; quando vado dal mio calzolaio sudamericano, lo trovo intento ad ascoltare romanzi in spagnolo mentre sistema le scarpe. Forse l’incremento degli audiolibri è dovuto anche al senso di smarrimento e solitudine, per cui una voce che ti accompagna in una storia diventa una compagnia preziosa.

Ascoltami dentro l'universo degli audiolibri 3

Quella degli audiolibri, soprattutto in Italia, non è una “biblioteca” o una “libreria” sistematica, non ci sono tutti i testi che cerchiamo, ovviamente, ma nemmeno tutti i classici, è un settore lacunoso dove, integrando piattaforme, canali, servizi e podcast, si riesce a trovare un equilibrio.

Ogni piattaforma ha varie sezioni, ad esempio Storytel si suddivide in fiction, non fiction, auto aiuto, economia, storia, biografie, fantascienza e fantasy, classici, podcast, ragazzi, bambini, romantici, erotici, racconti, storie brevi, gialli e thriller, religione e spiritualità, young adult, corsi di lingua e catalogo inglese e spagnolo. Spesso si è costretti all’ascolto in lingua originale perché non esiste ancora l’audiolibro in italiano, nonostante siamo patria di grandissimi doppiatori – i più fortunati sono i poliglotti, ma sicuramente è un buon modo per tenere viva una seconda o terza lingua.

Mentre le piattaforme e i podcast radiofonici hanno un po’ di tutto, anche se poi ci sono suddivisioni interne, i canali funzionano solitamente per generi, secondo il gusto di chi legge. Personalmente trovo un’altissima qualità in Ad alta voce, con testi di autori importanti che spaziano da Sotto il vulcano di Lowry, a Bernhard, a Tabucchi. Si può certamente entrare in una libreria e acquistare un audiolibro, un cd con la copertina simile al libro cartaceo, spesso prodotto dalla stessa casa editrice o da case editrici audio, come la Emons audiolibri, la più famosa.

Mi sono innamorata di alcuni audiolibri che conservo nella memoria come perle: prima di tutto, Toni Servillo che legge Hanno tutti ragione di Sorrentino, un vero capolavoro, frutto della sinergia quasi unica (mi ricorda forse quella ben più burrascosa tra Herzog e Kinski) tra l’attore e il regista, ma anche Marinelli che legge Il lamento di Portnoy di Roth, travolgente, Popolizio che legge Wallace, Lowry, e tonnellate di altri testi, senza lasciarti respirare, Graziano Piazza che legge Carrére, David Riondino alle prese con Benni (un gioiellino di Bar Sport), Remo Girone con Camus, Scilton con Bernhard, Tommaso Ragno con Simenon, Dario Sansalone che legge Cognetti.

Stupende le letture di Sergio Rubini (Sostiene Pereira di Tabucchi e Cecità di Saramago), meravigliosa la lettura della quadrilogia de L’amica geniale di Anna Bonaiuto (legge anche Rebecca West, Irene Nemirowsky, Tolstoj).

Tra i canali amatoriali menziono un ottimo Bartleby letto da Valter Zanardi, pianista e neurologo, e il canale Random audiolibri dell’attore e regista semi professionista Alessandro Concas, a cui perdoniamo il leggerissimo accento e qualche errore di pronuncia, la cui emozionante lettura di Shining di King – una lettura all’impronta, la sua, ovvero una prima lettura anche per lui – dovrà ben presto confrontarsi con quella di Lorenzo Loreti, per il canale Casanova&Loreti, per me il non plus ultra dell’audiolibro, colui che ha affrontato l’opera mastodontica della lettura di IT, 52 ore di ascolto, musicate e sonorizzate, un vero e proprio capolavoro.

Tra gli stranieri, uno su tutti Shantaram di Gregory David Roberts letto da Humprhey Bower che è riuscito a rendere quella babele di accenti. Mi porto nel cuore anche un Catcher in the rye letto da uno studente di college più o meno dell’età di Holden, che lo legge per la prima volta insieme ai compagni, bevendo birra, ridendo, e scoppiando a piangere nel momento più tragico: è stato davvero commovente.

Consiglio a tutti: lasciatevi andare all’ascolto, magari potrebbe essere un modo per recuperare l’amore per la lettura… Raramente si ascoltano audiolibri al pc, di solito è preferibile usare le app e quindi serve un buon smartphone che non tutti si possono permettere o sanno usare. In auto, Si possono ascoltare audiolibri prendendo i mezzi, guidando, facendo la fila, aspettando il proprio turno in una sala d’attesa, con un buon paio di cuffie che isolino dal rumore o con il viva voce anche nella vasca da bagno: è sempre il momento di leggere.

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Cristina Caloni
Cristina Caloni
Laureata in Filosofia, ballerina di lindy hop, scrittrice. Ha pubblicato racconti e poesie per Gorilla Sapiens, Zeta, Il foglio clandestino. Ha esordito nel 2017 per Castelvecchi con La mia stagione è il buio.

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