Tappeti volandi per andare e tornare. Cinque storie fiorentine in Afghanistan di Niccolò Rinaldi è disponibile gratuitamente in formato pdf su Strade Bianche di Stampa Alternativa.
Niccolò Rinaldi
(Firenze, 1962, www.niccolorinaldi.org), deputato europeo dal 2009 al 2014, è stato responsabile dell’informazione in Afghanistan per l’ONU ed è funzionario dell’Unione Europea. Sull’Afghanistan ha scritto Islam, guerra e dintorni , con prefazione di Jas Gawronski (1997) e Droga di Dio (2002).
Con Stampa Alternativa ha pubblicato Notte a Gaza– tra droni e asinelli (2015) e Giro del mondo in cinquanta barbieri (2015).
Tappeti volandi per andare e tornare di Niccolò Rinaldi
Avevo vissuto in un’età libresca, studi universitari e volantini studenteschi, e poi, presto arrivò il primo lavoro: sulla carta geografica non trovai il nome del villaggio a cui ero destinato e declinai; controproposero con un incarico vacante da tempo tra Peshawar, una sorta di appendice afghana alla frontiera pakistana, e Kabul.
Partii, con un biglietto aereo solo andata che si snocciolava come un rosario di nomadismo: Firenze-Roma-Bombay-Karachi-Islamabad-Peshawar.
Più tardi avrei proseguito per Kabul, ma Peshawar era già Afghanistan.
Sono luoghi – a Peshawar c’erano oltre due milioni di rifugiati – che un attimo dopo averci messo piede trasformano tutto ciò che si è studiato, ciò per cui si è militato, in volti, luci, odori, voci, lavoro, storia.
L’Afghanistan impose subito una dimensione della vita più ampia e divenne il parametro di una realtà, estrema ma centrale.
Crocevia di guerra e di denaro, di droga e di armi, di scontri tra ideologie e fedi, di epica solidarietà e coraggio, l’Afghanistan è diventato barometro della pressione a cui è soggetta la nostra società.
Il mio primo impatto con l’Afghanistan non è diverso da quello di trent’anni dopo: ho continuato ad andare in Afghanistan per capire come va il mondo, cosa sia l’umanità.
Niccolò Rinaldi