Per questa settimana Kulturjam.it ha scelto: Albert Camus, La contro storia, dalla parte degli umiliati, a cura di Antonio Castronuovo.
Albert Camus, La contro storia, dalla parte degli umiliati
Nell’ottobre del 1957 fu annunciato il conferimento ad Albert Camus del Nobel della letteratura.
La sua importante opera letteraria, che illumina con penetrante impegno i problemi che il nostro tempo pone alla coscienza dell’uomo.
A 43 anni era il più giovane francese mai premiato a Stoccolma, e il più giovane autore a ottenere il riconoscimento dopo Kipling.
Al premio seguì una sequela di polemiche. I giornali francesi apparvero articoli molto critici insinuando che quel Nobel premiava un’opera incapace di dare frutti.
Ma soprattutto, la decisione di premiarlo accese una forte contestazione sul piano politico e curiosamente dalla sinistra.
Il discorso che Camus pronunciò, il giorno della premiazione, produsse una serie di riflessioni capaci di incidere ancora oggi profondamente la sensibilità di ognuno di noi.
Non era uno sterile grido di disperazione, mirava al cambiamento della realtà, e non mediante un modello sterile di rivolta.
Puntualizzando il ruolo dell’artista nella storia e la doverosa missione di libertà e lealtà che lo scrittore deve percorrere.
Camus dimostrò di coltivare la solidarietà mediante un’idea semplice ma ferma: respingere ogni potere autoritario e totalitario, anche se socialista.
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