È arrivato il giorno del voto per le Elezioni 2022, alla fine di una stramba campagna elettorale estiva, e il paradosso reso palese dei social è la partecipazione liquida di un elettorato che in massima parte non ne vuol sapere dell’attività politica ma la giudica costantemente.
Elezioni 2022, stranezze del tempo elettorale
Nessuno da anni è più disposto a iscriversi a un partito, a fare le due di notte nei comitati di sezione, di federazione e nelle direzioni, quei luoghi in cui si decidevano le candidature tramite mediazioni, diplomazie varie e anche promesse di risarcimenti futuri.
Eppure, tutti sentono il diritto di giudicare le liste a seconda di simpatie più o meno personali basate su impressioni che ricevono perlopiù dall’ascolto maniacale sera dopo sera dei talk show.
Una volta, i compagni e le compagne si valutavano nell’opera quotidiana dentro ai partiti, quelli che non esistono più, suicidati dagli stessi militanti e dirigenti da trent’anni a questa parte.
Il giudizio dal divano di casa è un gioco inutile e fa anche male allo stomaco e al fegato. A ogni tornata elettorale mi pare davvero strano e contraddittorio.
E non mi do pace su una cosa: tanto accanimento sulle liste e mai che a qualcuno venga in mente di profondere le stesse energie per costruire i luoghi dell’incontro, dell’attività politica, della formazione e dell’autoformazione o anche solo di qualche piccola consolazione-solidarietà tra compagne e compagni.
E in tutto questo il voto continua a sembrarmi cosa di poco conto, un accidente di un giorno di fine settembre.
* Articolo per gentile concessione di Claudio Bazzocchi dalla sua pagina Fb
Sostieni Kulturjam
Kulturjam.it è un quotidiano indipendente senza finanziamenti, completamente gratuito.
I nostri articoli sono gratuiti e lo saranno sempre. Nessun abbonamento.
Se vuoi sostenerci e aiutarci a crescere, nessuna donazione, ma puoi acquistare i nostri gadget.
Sostieni Kulturjam, sostieni l’informazione libera e indipendente.
VAI AL LINK – Kulturjam Shop
Leggi anche
- Le destre in guerra: libero commercio e moralismo confessionale
- De Magistris a tutto campo: contro Draghi, PD e destre, serve una rivoluzione etica e culturale
- Come rispondere quando ti dicono: “Se non ti piace l’Occidente perchè non te ne vai in Russia (o Cina, etc etc)”
- Gli equilibri che cambiano: il Pacifico nuovo cuore geopolitico mondiale
- “Dopo Draghi c’è solo Draghi”: la libidine autoritaria del Corriere
- Jeffrey D. Sachs: “L’Ucraina è l’ultimo disastro neocon”
- La politica tra Jus Scholae e Fantabosco
- Cartoline da Salò: il nuovo libro di Alexandro Sabetti