Gnagnao, primo singolo di Italo Vegliante, è il tormentone dell’estate perché è l’unica colonna sonora possibile di questo tempo tragico e cialtrone.
Italo Vegliante, Gnagnao e l’estate che non c’è
L’anno è quello giusto, bisestile, iniziato con una pandemia mondiale ancora in corso e proseguito con una recessione senza precedenti, disordini sociali, rivolte e deliri dei potenti (indimenticabile l’iniettatevi il disinfettante trumpiano).
In questo climax pre-apocalittico l’operazione Gnagnao, primo singolo e video di Italo Vegliante, rischia di essere il tormentone dell’estate. Perché, oltre la carica trash, è forse l’unica colonna sonora possibile di questo contemporaneo tragico e cialtrone assieme.
Ma per spiegare Gnagnao bisogna prima conoscere il personaggio Vegliante.
Da Fellini a Gnagnao
La Pantera Rosa, com’è soprannominato Vegliante da anni, è un attore, fantasista e chitarrista.
La sua fama, principalmente si deve per le sue performance immortalate dal web, con video che hanno milioni di visualizzazioni, di personalissime rivisitazioni di brani western dei maestri Ennio Morricone e Franco Micalizzi.
Italo vegliante ha dato vita a uno stile musicale inedito, che coniuga ad un accompagnamento chitarristico ritmico, l’esecuzione del tema attraverso la curiosa produzione vocale di versi e di suoni. Questi ultimi prevalentemente a emulazione dei sintetizzatori degli anni ’70.
Diviene celebre in Italia nei primi anni ’80 per aver preso parte a oltre 60 film, alcuni dei quali autentici cult della commedia sexy e demenziale, come “Miracoloni” (1981) e “I Carabbinieri” (1981) per la regia di Francesco Massaro, “W la Foca” (1982) per la regia di Nando Cicero e “Che Casino con Pierino” (1982) per la regia Bitto Albertini in cui è protagonista assoluto. Ma lavora anche per Federico Fellini in “La voce della luna” (1990).
Altrettanto rilevante la sua presenza in Tv in programmi storici come “Drive In” (1983 -1988), in cui ricopre con l’indimenticato Jimmy il Fenomeno il ruolo di spalla di Ezio Greggio. Più recentemente ha partecipato a diverse edizioni di “Stracult” di Marco Giusti (2011 – 2016), il programma che lo ha definitivamente sdoganato e riscoperto.
Dal 2014 al 2017 è nel cast del fortunato “Scapezzo” spettacolo teatrale di Nicola Vicidomini per la regia di Deborah Farina, sold out in tutta Italia.
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Attilio Pace racconta Gnagnao
Di tutto questo abbiamo parlato con uno degli autori e produttori, Attilio Pace, compositore, arrangiatore e figlio di Daniele Pace, fondatore e voce dei mitici Squallor.
Attilio, chi è Italo Vegliante, come lo spiegheresti a un interlocutore sconosciuto?
Italo Vegliante lo conobbi circa 4 anni, assistendo ad uno spettacolo teatrale di Nicola Vicidomini. Quando poi mi spiegarono il suo passato da caratterista delle commedie anni 80, scoprii un personaggio che a Roma è conosciuto un po’ da tutti. Soprattutto per le sue performance con la chitarra nel suonare brani del compianto Morricone, imitando con la bocca suoni e alternando un particolare modo di dire, quel Gnagnao da cui poi derivo’ qualche tempo dopo un’idea folle, quella di scrivergli un pezzo.
Perché vi siete lanciati in questo progetto ?
L’idea mi venne ascoltando un brano che scrissi nel lontano 1982. In questo brano c’era un motivetto ripetuto nel ritornello che entrava in testa, decisi così di proporre questa idea folle a Nicola Vicidomini che nel frattempo stava girando l’Italia con il suo spettacolo Scapezzo, proprio assieme ad Italo Vegliante. A Milano una notte io e Nicola ci lavorammo su. Da lì iniziò il progetto.
Come hai approcciato creativamente questo progetto? Come si lavora un prodotto simile?
Il progetto in realtà nacque nel lontano 1982 ma all’epoca era solo una musica con un ritornello molto orecchiabile. La cosa che mi stimolava di più era il fatto che a mio padre era piaciuto tantissimo e detto da lui, era cosa da prendere in seria considerazione.
Mio padre, Daniele Pace, è stato uno degli autori più di successo della musica italiana. Ha scritto brani un po’ per tutti, da Caterina Caselli a Loredana Bertè, dai Camaleonti a Orietta Berti da Raffaella Carrà a Pupo etc etc.
Ha scritto canzoni come “ Sarà perché ti amo” ,“Nessuno mi può giudicare” ,“A far l’amore comincia tu”.
Non basta questo spazio per scrivere tutti i suoi successi. Ma oltre alle canzoni era uno dei quattro Squallor, un progetto folle e alternativo per l’epoca che divento un cult e che ancora oggi è ricordato e ascoltato da migliaia di fans.
Forse il dna mi ha permesso di buttarmi in un progetto così altrettanto pazzo.
Solo un operazione trash, naif o c’è dell’ altro?
Lavorare ad un brano che deve far sorridere è sempre molto più difficile che scrivere una canzone triste. Per quanto possa essere definito trash, è studiato nei minimi particolari, musicalmente e non solo.
Ho formato una squadra assieme a Nicola Vicidomini e Jason Piccioni con i quali ho realizzato qualcosa che era nel cassetto da quasi 40 anni. Ma come mi disse mio padre tanti anni fa: “Quando un pezzo è forte, lo sarà sempre anche se chiuso in un cassetto…”
Questo è solo il primo brano, già stiamo lavorando al prossimo, quindi le notti insonni prevedo continueranno per parecchio tempo, Gnagnao è solo l’inizio!

Gnagnao (A.Pace – J.Piccioni – N.Vicidomini) è prodotto da Skruntz Rekord, nuova etichetta discografica londinese diretta da Jason Piccioni e Nicola Vicidomini.
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