Tutti green, però l’orso è un fastidio, impedisce all’uomo di usare il bosco per divertirsi e per svagarsi e va quindi abbattuto. Ma l’ambiente non è una cosa da tenere pulita affinché l’uomo possa continuare a farsi i cavoli propri.
Tutti green, però
Siamo tutti green, sostenibili, contro la plastica, per il pianeta etc. etc.
Poi succede che un orso in Trentino uccide un uomo per una tragica fatalità, dal momento che non attacca mai gli umani di cui ha giustamente paura e l’ultima volta un evento tragico è successo centocinquanta anni fa.
E parte la caccia all’orso con tanto di idea di vendetta: abbattimento, come se fosse considerato colpevole.
Bisognerebbe allora dire che l’ambiente non è una cosa da tenere pulita affinché l’uomo possa continuare a farsi i cavoli propri senza alcuna riflessione sul suo posto nel mondo, sul suo rapporto con la la natura, sull’idea di ecologia come modo di abitare il mondo, sul creato come mistero che interroga con la sua sola presenza anche chi non è religioso (interrogazione che sta alla base di ogni forma di cultura, cioè di pensiero del mondo, sul mondo e sul destino dell’uomo al suo interno).
L’orso è un fastidio, impedisce all’uomo di usare il bosco per divertirsi e per svagarsi e va quindi abbattuto. Poi, certamente, siamo green perché vogliamo ancora il bosco per farci i cazzi nostri, non certo per farci interrogare dal mistero del creato, per essere davvero umani di fronte a esso.
P.S.: non sono antispecista, ma penso che l’uomo possa capire veramente la sua peculiarità di essere vivente dotato di cultura a partire dalla riflessione sul creato e sul suo posto in esso.
* Articolo per gentile concessione di Claudio Bazzocchi dalla sua pagina Fb
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