Il prescelto del Pd alle primarie del centrosinistra c’è: Gualtieri si candida. Ma forse non era la fiches che avrebbe voluto puntare Enrico Letta.
Sindaco Roma: Gualtieri si candida
E dunque, alla fine, in una domenica di metà maggio, si sciolse il nodo: Roberto Gualtieri accetta di candidarsi alle primarie del PD per scegliere il candidato sindaco.
La notizia arriva via Twitter: “Mi metto a disposizione di Roma, con umiltà e orgoglio. Partecipo alle primarie del 20 giugno. Costruiamo insieme il futuro della nostra città: io ci sono!”.
A stretto giro, il segretario del Pd Enrico Letta ha rilanciato su Twitter l’annuncio della candidatura. Sopra il post dell’ex ministro, Letta ha piazzato gli emoticon che mostrano i bicipiti, accanto al nome del candidato: “forza Roberto!”.
“Grazie alla disponibilità di Roberto Gualtieri il Partito Democratico è in campo e offre una candidatura forte e autorevole al percorso delle primarie di coalizione per scegliere insieme alle romane e ai romani il prossimo Sindaco di Roma e la squadra che guiderà il riscatto della Capitale” scrivono in un comunicato Bruno Astorre, segretario Pd Lazio e Andrea Casu, segretario Pd Roma.
Enrico Letta abbozza
Molto probabilmente la scelta di Gualtieri per Letta è la miglior delle scelte possibili tra quelle che non avrebbe fatto. L’ostinazione della Raggi su cui è arrivata l’incoronazione di Giuseppe Conte, ha finito per bruciare il nome su cui si voleva puntare realmente, cioè Zingaretti. E dunque ora non gli resta che blindare le primarie e cercar un accordo con Conte per gli eventuali ballottaggi.
“Roberto Gualtieri ha deciso di candidarsi sindaco di Roma e noi abbiamo fatto la scelta di sostenerlo. Nicola Zingaretti sarebbe stato un ottimo candidato ma sta facendo un’altra cosa e la sta facendo molto bene: sta gestendo il Lazio e quindi l’ipotesi di una sua candidatura aveva la necessità di essere gestita e verificata nei rapporti con l’impegno nella regione, soprattutto nel corso della campagna vaccinale”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, intervenuto a ‘Forrest’ su Radio Raiuno.
Calenda sbotta
Alla notizia della discesa in campo di Gualtieri, Carlo Calenda ha immediatamente commentato con un certo nervosismo: “Ieri è successa una cosa veramente strana. Da sette mesi giro la città e faccio proposte. Il Pd dice ‘vedrete la Raggi si ritirerà, verrà condannata, confluiremo su Zingaretti’. Poi alla fine la Raggi non si è ritirata, Conte l’appoggia e Zingaretti non è in grado di candidarsi. È il fallimento di una linea politica. Insomma stiamo sempre dietro ai 5Stelle”.
Intervistato da Radio 24 ha così continuato:
“Dal punto di vista politico, quella di ieri è stata una vittoria della Raggi e dei 5Stelle ma più che altro un suicidio del Pd. Farsi mettere in un angolo, bruciando il nome di Zingaretti è una cosa incomprensibile. Basta farsi un giro per Roma per capire che cosa la città sia diventata con l’amministrazione Raggi. La politica come buona amministrazione è scomparsa, rimane solo la politica in cui le città sono ostaggio delle decisioni dei partiti nazionali, senza nessuna verifica sul merito, su come sono andate le cose.”
Tra i due contendenti, attendendo sempre il nome della destra, Virginia Raggi sorride.