Il successo di un azienda si basa essenzialmente sul suo know how, cioè le competenze. Il lavoratore, da sempre, ne determina l’affermazione.
Know-how. Come si preserva il successo di un’azienda
Know-how è un termine derivato dalla lingua inglese, inteso letteralmente sapere come o competenza.
Parliamo dunque di asset immateriale, cioè saperi, abilità, competenze ed esperienze necessari per svolgere bene determinate attività all’interno di settori industriali e commerciali.
Il complesso di tali conoscenze, talvolta non brevettate ma secretate, rappresentano un valore aggiunto (stimato anche a livello economico) adoperato dall’imprenditore per organizzare la propria attività al meglio.
Difatti il saper fare si traduce molto spesso nella capacità dell’impresa di restare sul mercato e far fronte alla concorrenza anche in momenti di crisi.
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Tutela Civilistica
A livello normativo, l’ordinamento italiano dedica due norme alla specifica tutela di queste informazioni: gli artt. 98 e 99 del codice della proprietà industriale.
Inoltre, anche le regole che reprimono la concorrenza sleale ex art. 2598 del codice civile possono essere invocate per ottenere una protezione, nonché il D. Lgs. N. 63/2018 (di derivazione europea in ragione della direttiva UE 2016/943).
Quest’ultimo, in particolare, si sofferma sulla correlazione tra valore economico e segretezza dell’informazione: infatti, una volta che l’informazione (non nota o facilmente accessibile) viene divulgata e, di conseguenza, non è più segreta, si perde il vantaggio sul mercato che essa attribuisce al suo titolare, così come anche il suo valore economico.
Tutela in ambito penale
Il nostro ordinamento offre protezione anche sotto il profilo penale. L’art. 623 c.p. punisce con la reclusione fino a due anni (pena aumentata in caso di divulgazione informatica delle informazioni) chiunque, venuto a conoscenza del segreto per ragione della sua posizione, li rivela o li impiega a proprio o altrui profitto.
Come anche recentemente ribadito dalla Corte di Cassazione, Sez. V, 4 giugno 2020, n. 16975, il presidio penalistico è posto a tutela del patrimonio necessario alla costruzione, esercizio e manutenzione dell’apparato industriale: si tratta di un patrimonio di conoscenze il cui valore economico rappresenta un vero e proprio tesoro per l’ideatore.
Conclusioni
E’ evidente che su tutto quanto finora detto incide in maniera preponderante il c.d. capitale umano. Il detentore di tale capitale accresce capacità produttiva e redditi.
La portata di un’azienda dipende sempre più da come questa sia in grado di gestire e valorizzare questi capitali immateriali, i quali rappresentano elementi di importanza critica per il successo futuro.
Il lavoratore, dunque, da sempre, determina l’affermazione di un’impresa.
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