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venerdì, Giugno 20, 2025
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Governo Draghi: Berlusconi si, Meloni no, Salvini nì

Verso la fiducia al Governo Draghi, Il centrodestra si spacca: Forza Italia pronta al si, Salvini attendista, solo Fratelli d’Italia per il no secco.

Governo Draghi, il centrodestra si spacca

L’unità del centrodestra, blindatissima nella fase di opposizione in chiave elettorale, si sfalda immediatamente davanti alla prospettiva di governo con l’ingresso in scena di Mario Draghi. Dai centristi agli alleati minori fino al motore della Lega, ognuno andrà per sé.

Matteo Salvini è stato chiaro: È meglio che ognuno dica liberamente quello che ha in testa. E le posizioni al momento paiono  eufemisticamente, frastagliate.

Giorgia Meloni si è tirata immediatamente fuori:  Siamo nati dicendo mai col Pd e mai più governo tecnico. In ogni caso Fratelli D’Italia non ha ancora deciso se puntare al  ‘no’ secco oppure sull’ astensione. La Meloni aggiunto sempre la famosa postilla sulla responsabilità, per la quale sarà possibile votare per  i provvedimenti che riterremo positivi per il Paese.

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I centristi invece, i primi a incontrare Draghi, hanno steso subito i tappeti verso Supermario dichiarando di essere a disposizione, purché il governo non sia una fotocopia del governo uscente. Traduzione: vogliamo un trapuntino. Forza Italia è stata altrettanto chiara con una dichiarazione di Silvio Berlusconi in persona che ha ricordato l’antica stima verso il presidente incaricato, sottolineato come la scelta di Draghi sia nella direzione indicata da Forza Italia . E poi, il dato politico principale, ha fatto sapere che scenderà in campo il lider maximo: a guidare la delegazione azzurra a Montecitorio sarà Silvio Berlusconi in persona, abbandonando il ritiro in Provenza.

Arriviamo alla Lega dove, al momento, prevale la linea aperturista’ suggerita da Giancarlo Giorgetti, che non ha esitato a definire Draghi un fuoriclasse. Salvini ha optato per una linea più attendista. Difficilmente dirà si se la presenza del PD nell’esecutivo sarà pesante e visibile ma, rispetto alla Meloni, ragiona sul dubbio che fare opposizione dura ad un Governo Draghi benvisto in Europa e che magari lavora bene, potrebbe non essere remunerativo in termini elettorali.

Al termine della segreteria politica del partito, Matteo Salvini ha riassunto così la posizione della Lega sull’eventuale fiducia al Governo Draghi:

Per noi l’interesse dell’Italia viene prima dell’interesse di partito. Porteremo al presidente Draghi le nostre richieste: taglio delle tasse, taglio della burocrazia, controllo dei confini. Siamo disponibili a ragionare con tutti per il bene dell’Italia. Certo, Draghi dovrà scegliere tra Grillo e la Lega. Se le richieste di Grillo sono la patrimoniale sui risparmi degli italiani, noi chiediamo l’esatto contrario.

Sarà il professor Draghi a dover scegliere se per il futuro dell’Italia sono meglio nuove tasse o meno tasse.  A differenza di altri noi siamo liberi, non abbiamo pregiudizi, non abbiamo già scelto il sì o il no prima di parlare con Draghi.

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