Nel segno di una preoccupante continuità la prima mossa di Biden nei rapporti esteri: gli Usa disertano Astana-15, la conferenza di pace per la Siria.
Biden diserta Astana-15
Gli Stati Uniti non parteciperanno ai colloqui di pace sul modello di Astana sulla Siria, iniziati ieri nella località russa di Sochi, lo ha dichiarato l’inviato presidenziale speciale russo per la Siria Alexander Lavrentyev:
Abbiamo inviato un invito ai nostri partner americani per partecipare alla conferenza Astana-15, ma purtroppo abbiamo ricevuto un declino. Al momento gli americani sono impegnati in questioni interne e apparentemente non hanno deciso un approccio per quanto riguarda la Siria. Bene, aspetteremo e vedremo.
A Sochi sono presenti le delegazioni della Turchia, dell’Iran, del governo siriano e dell’opposizione siriana e delle Nazioni Unite. Lo ha comunicato sempre Lavrentyev:
In questo momento, sono arrivate le delegazioni della Repubblica Turca, la delegazione dell’Iran, le delegazioni dell’opposizione siriana e del governo siriano. Inoltre, è arrivata una delegazione dell’ONU, guidata dall’ inviato speciale del segretario generale, Geir Pedersen. Una delegazione dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e del Comitato internazionale della Croce Rossa. Sono arrivati anche osservatori dalla Giordania, dall’Iraq e dal Libano.

Il diplomatico russo ha criticato le sanzioni unilaterali imposte da Washington come una punizione collettiva del popolo siriano e espresso rammarico per l’isolamento politico della Siria, che limita l’organizzazione di un dialogo paritario con le autorità siriane. E la posizione americana non aiuta in questa direzione.
La lotta al terrorismo, i rifugiati e l’acquisizione illegale di risorse naturali da parte di società internazionali saranno all’ordine del giorno, ha annunciato Lavrentyev, esprimendo la speranza per i risultati positivi degli incontri. Ma resta alta la preoccupazione per la recrudescenza dei gruppi legati all’ISIS:
Comprendiamo tutti che la situazione è allarmante, motivo per cui tutto dovrebbe essere fatto per non consentire un’escalation delle ostilità e un nuovo ciclo di scontri armati, perché questo sarà dannoso non solo per la Siria, ma avrà grandi implicazioni negative per il dell’intera regione. Naturalmente chiuderemo la questione di cosa si dovrebbe fare con Daesh e Hayat Tahrir Al Sham e altre organizzazioni terroristiche internazionali. Ripeto ancora una volta che l’imperativo è la distruzione totale di questi gruppi, non ci possono essere accordi di compromesso con i terroristi
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