Grazie all’iniziativa promossa da Marcus Rashford, stella del Manchester United oltre un milione di bambini potranno ricevere pasti gratuiti anche nei mesi estivi
Rashford vs Boris Johnson
Quando il primo ministro Boris Johnson si presentò davanti alla nazione la sera del 18 marzo per annunciare la chiusura delle scuole per aiutare a combattere la diffusione di Covid-19, Rashford capì immediatamente cosa avrebbe significato.
Mentre la maggior parte dei genitori si chiedeva come avrebbero gestito la cura dei figli, Rashford si chiedeva come si sarebbero nutriti i bambini dipendenti dai pasti gratuiti della refezione scolastica.
Ecco dunque che il 19 marzo la stella dello United parla sui social media per evidenziare le sue paure sull’impatto che la chiusura delle scuole avrebbe avuto sui bambini svantaggiati.
Ragazzi, in tutto il Regno Unito ci sono oltre 32.000 scuole. Domani chiuderanno tutte. Molti dei bambini che frequentano queste scuole fanno affidamento su pasti gratuiti, quindi ho passato gli ultimi giorni a parlare con le organizzazioni per capire come comare questo deficit.
L’inizio del thread di sei post ricevette 42.500 Mi piace su Twitter. Poco meno di 13 settimane dopo, Rashford pubblicò un messaggio piuttosto semplice: Non so nemmeno cosa dire.
709.000 Mi piace. Motivo?
Nuovo eroe nazionale
Nel mezzo, Rashford aveva contribuito a fornire l’equivalente di tre milioni di pasti ai bambini svantaggiati
Aveva sottolineato il danno causato dalla questione invisibile dell’insicurezza alimentare.
Aveva ricevuto messaggi di sostegno da Liverpool e Manchester City.
Il governo aveva cambiato la sua linea sulla gestione del problema.
[wp_ad_camp_2]
Il 15 giugno, dopo aver aiutato a raccogliere circa 20 milioni di sterline per sostenere le famiglie in difficoltà nei giorni più critici dell’epidemia, Rashford ha inviato una lettera al governo e al parlamento inglese, chiedendo di non sospendere i buoni per i pasti gratuiti forniti dalle mense scolastiche durante i mesi estivi, viste le ripercussioni che l’epidemia sta avendo sulle famiglie già in difficoltà.

In un primo momento il Dipartimento per l’istruzione aveva però risposto negativamente, confermando la conclusione prestabilita del programma.
Il giorno dopo la pubblicazione della lettera, Rashford ha parlato direttamente con il primo ministro Boris Johnson, il quale si è preso la responsabilità di accogliere le sue richieste.
Nella conferenza stampa successiva Johnson ha dichiarato:
Ho parlato con Marcus Rashford, mi sono congratulato con lui per la sua campagna – di cui, a dire il vero, sono venuto a conoscenza soltanto oggi – e lo ringrazio ancora per quello che ha fatto.
Il giocatore, spiegando le ragioni dietro l’iniziativa, ha scritto nella lettera di essere stato fra i bambini che in passato avevano potuto beneficiare dei pasti gratuiti, per integrare ciò che sua madre poteva fornire. Era a capo di una famiglia con un solo genitore di cinque figli, che lavorava a tempo pieno a salario minimo.
Per molti bambini cresciuti in famiglie povere, infatti, il pasto fornito dalle mense scolastiche è l’unico pasto completo e di qualità della giornata.
In una intervista alla BBC dopo l’incredibile inversione a U di Johnson, Rashford ha dichiarato:
Non voglio che questo finisca perché ci sono più passi da fare. Le persone stanno lottando tutto l’anno, quindi noi abbiamo bisogno di saperne di più sulla situazione in cui si trovano e su come possiamo aiutarli al meglio.
Tutti i goal di Rashford
[wp_ad_camp_5]