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Un articolo sul giornale Usa da solo confuta tutti i luoghi comuni della propaganda europea filo israeliana. Il Times denuncia che a partire dal 7 Ottobre l’IDF avrebbe emesso l’ordine di bombardare a tappeto, e senza restrizione alcuna, le aree civili di Gaza.
Politica estera: se non credete a noi leggete almeno il New York Times
– RadioGrad*
Un articolo del New York Times andrebbe letto e tradotto in ogni lingua, uno dei giornali più illustri degli Usa dice in sostanza quanto denunciato dalle realtà che si oppongono al genocidio palestinese. E, visto che queste realtà sono dipinte come antisemite, forse l’autorevolezza (per loro! ndr) della fonte dovrebbe indurre anche gli acritici nostrani a un approccio diverso, non ideologico e appiattito sulla mera giustificazione dell’operato dell’esercito di Israele.
Parliamo di un lungo e dettagliato articolo che riporta documenti ufficiali dell’esercito israeliano con cui si parla degli effetti collaterali della guerra, per ogni sostenitore di Hamas ucciso ci sarebbero non meno di altri 20 morti civili. Non parliamo solo dell’utilizzo della intelligenza artificiale ma del sistematico bombardamento aereo, di Gaza distrutta, di oltre 45 mila morti accertati ai quali vanno aggiunti altre migliaia di dispersi.
Il Times denuncia che a partire dal 7 Ottobre l’IDF avrebbe emesso l’ordine di bombardare a tappeto, e senza restrizione alcuna, le aree civili di Gaza.
L’ordine autorizzava l’IDF a colpire i possibili terroristi ovunque si trovassero, inclusi scuole, ospedali e luoghi affollati “Significava, ad esempio, che l’esercito poteva prendere di mira i militanti di base mentre erano a casa circondati da parenti e vicini” e che “alti comandanti hanno approvato attacchi contro i leader di Hamas che, come sapevano, avrebbero messo in pericolo più di 100 non combattenti, superando una soglia straordinaria per un esercito occidentale contemporaneo”.
La distruzione di Gaza, l’occupazione di aree libanesi e siriane, l’estensione del colonialismo da insediamento rientrano in un obiettivo strategico ossia ricostruire un “nuovo Medio Oriente” nel silenzio assenso di gran parte della classe politica occidentale, anche di quanti invocano la libertà di stampa ma tacciono ad esempio sui 201 i giornalisti uccisi a Gaza dall’ottobre 2023.
Notizie non nuove, già riportate da lunghi articoli su varie riviste, ad esempio:
“Lavender”: la macchina dell’intelligenza artificiale che dirige i bombardamenti israeliani a Gaza
Quanti continuano a negare i fatti dovrebbero prendere atto che una corretta informazione scaturisce da documentazioni di cui dovrebbero rendere conto i governanti di ogni paese, non ci aspettiamo certo che la stampa occidentale mainstream faccia proprio l’editoriale del NYT ma almeno , fuori da ogni ragionevole dubbio, dovrebbe prenderne atto portando nella informazione quotidiana anche altri punti di vista rispetto ai dispacci di agenzia dei Governi occidentali.
* Articolo originale pubblicato da Radio Grad
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