Oggi che l’intero establishment politico parlamentare ha quasi completamente azzerato le differenze, senza Berlusconi come collante negativo, gli “agitatori” non servono più.
La sinistra liberal senza Berlusconi
Ripensate alla parabola di alcuni personaggi e a cos’hanno in comune, indipendentemente da cosa se ne pensi o dalla personale vicinanza o lontananza “ideologica” o artistica.
Pensate a Santoro, Sabina Guzzanti, Vauro, la Mannoia, Moni Ovadia, Travaglio, Luciano Canfora, Ascanio Celestini etc etc
Tutti personaggi che fino all’altro ieri erano stati portati sul palmo della mano da una vasta platea “medio-riflessiva” e dalla politica di riferimento, e che oggi sono additati come appestati, in crisi di “senescenza”, in cerca di visibilità, “conniventi con il nemico”.
Questo per un grande equivoco di fondo che è anche il problema culturale gigantesco che si è abbattuto sulla sinistra nell’ultimo 30ennio, ovvero l’antiberlusconismo che da semplice prassi politica che doveva essere, cioè una contingenza, è invece stato assunto a modello ideologico strutturale.
I personaggi sopracitati erano funzionali in chiave antiberlusconiana in una battaglia giocata su tutti i terreni meno quello della politica.
La platea medio-riflessiva poteva condividere il disgusto antropologico per il berlusconismo: dalle terrazze romane si poteva ridacchiare per la volgarità della corte di Arcore, per il fascismo da operetta dei suoi alleati, per gli scandali erotici, restando a un livello molto superficiale di conflitto politico reale, quello che invece è impossibile fare con un fenomeno tragico e contemporaneamente politico all’ennesima potenza come la guerra.
Tant’è vero che in tutti conflitti precedenti -dall’Iraq alla Libia- le posizioni di fondo tra gli schieramenti son rimaste sostanzialmente simili.
Oggi che l’intero establishment politico parlamentare ha quasi completamente azzerato le differenze, in cui Berlusconi è stato non solo accettato ma divenuto elemento “moderatore”, gli “agitatori di popolo” non servono più. Sono disturbatori dell’ordine ricostituito.
Per animare un po’ i dibattiti bastano gli schiamazzi radiofonici alla Parenzo con La Zanzara, che alla bisogna possono intervenire su tutto: guerra, economia, calciomercato, Festival di Sanremo, crisi dei teatri…
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