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In Romania, è bene rimarcarlo, annullamento delle elezioni, non per broglio ma per abuso di TikTok. Maccartismo allo stato puro. Ultima figurazione della catena emergenziale usata a fini di stabilizzazione del sistema di potere.
Romania: follia al potere
– Fausto Anderlini*
Vien quasi da ridere di fronte all`ultima trovata del cretino collettivo. Ma il precedente rumeno è clamoroso e inusitato, e come tale destinato a far scuola, sebbene non sia che lo sviluppo conseguente di una serie assai nutrita di manomissioni.
Abolizione delle elezioni ex ante e in itinere, piuttosto che manipolazione politica post-festum di risultati elettorali critici. Non per broglio ma per abuso di TikTok. Canale privilegiato della guerra ibrida di Russia, Cina e Iran, non bastando più, seguendo il teorema Molinari, l’incendio dei cassonetti, le scritte sui muri, i germi nei ristoranti e i tassisti spioni…
Colpi di stato con copertura paragiuridica (e al caso proiettili erranti, come in Slovacchia) come regola. Una situazione rabbrividente. Siamo entrati nello stato d’eccezione, conseguenza naturale di una democrazia belligerante, dove è messo a tacere, o impudentemente censurato chiunque fuori dal coro (vedasi la censura comminata dal Parlamento europeo a Scholz e prima di lui a Orban, cioè a capi di governo).
Maccartismo allo stato puro. Ultima figurazione della catena emergenziale usata a fini di stabilizzazione del sistema di potere. É il deep state, il sovrano unico, che getta la maschera e si mostra per quello che è: una compagnia di sovversivi e di pazzi paranoici da legare.
Poi ci vogliono far credere che Georgescu sia come Hitler, e che se Hindenburg nel 33 avesse annullato le elezioni anzichè nominare Hitler Reichskanzler tutto sarebbe andato a posto. Mentre, purtroppo, siamo prigionieri di una autocrazia delle peggiori che si vedono in giro.
* Dalle riflessioni social di Fausto Anderlini
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