Le fibrillazioni nel Governo e il vizio di trasformare tutto in una crociata personale porta alla solita domanda: cosa vuole Matteo Renzi?
Attesa e rilancio: cosa vuole Matteo Renzi?
La domanda sorge spontanea: in tutti i sondaggi possibili Italia Viva oscilla intorno al 3% Ma se Matteo Renzi conta così poco perché occupa i pensieri di tutta la politica italiana?
Questo è il mistero che attanaglia i commentatori politici, giacché, razionalmente, un piccolo gruppo parlamentare non dovrebbe spaventare considerando dato l’inscalfibile istinto di sopravvivenza del Parlamento che dovrebbe vincere facile contro qualsiasi istinto suicida.
Eppure la domanda periodicamente ritorna prepotente: cosa vuole fare Renzi?
La prima risposta, a pelle, è molto semplice: cerca la sopravvivenza politica. È una partita che gioca ogni esponente ma per un giovane squalo rottamatore, finito precocemente rottamato, è una questione ancor più esiziale.
C’è poi il vizio renziano di trasformare tutto in una crociata del re contro gli infedeli continua a mandare all’aria ogni progetto.
Ma quale sarebbe il progetto? Proviamo a riascoltare le sue dichiarazioni degli ultimi giorni sui temi più attuali.
Sul referendum
Libertà di voto. Non condivido chi parla di attacco alla democrazia, ma neanche l’entusiasmo grillino sulla “svolta storica”. Non è una svolta, è uno spot: taglia i i parlamentari, ma lascia intatti i problemi del bicameralismo perfetto.
Se sei una persona seria fai questa riforma superando il bicameralismo e semplificando il procedimento legislativo, se lo fai solo con un taglio lineare stai facendo uno spot populista. Finito il referendum si porrà il tema di come fare una nuova stagione di riforme, cui si lega la nuova legge elettorale.
A Salvini, Meloni e a tutti dico: se volete fare un ragionamento serio, facciamolo insieme. Un appello a riforme bipartisan, fatte tutti insieme.
Dunque non si sbilancia direttamente, critica il provvedimento ma non lo boccia direttamente e in più parla di coinvolgere Salvini e la Meloni per le riforme, col solito gioco di sponda con le opposizioni.

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Sulla tenuta del Governo
Noi siamo quelli che hanno mandato Salvini a casa ma che ora vogliono evitare che nella casa del centrosinistra entri Di Battista con la Taverna. Italia Viva non è contro il Pd, ma è un’altra cosa. Non vogliamo morire leghisti ma non vogliamo vivere grillini.
Questo sofisma è di una terzietà oscura. Cosa avrà voluto dire? C’è la negazione dell’alleanza, un richiamo sotterraneo a ribaltoni o semplicemente una supercazzola?
Sulla scuola
Penso che oggi sia fondamentale dare tutti una mano perché la scuola riparta. I conti di solito si fanno alla fine. Qui si faranno all’inizio. Dopo la riapertura.
Anche qui sembra un sostegno condizionato che contiene una velata minaccia. Torniamo quindi al punto di partenza.
Il ballo della soglia
Il mistero nasce all’origine: Renzi prima firma un patto per una legge elettorale proporzionale con soglia al 5% poi, sembra farsi un baffo dei sondaggi che lo vedono sotto tale asticella. Oggi perfino il 3% sembra generoso.
Quel 10% da lui in origine sventolato come obiettivo si rivela un miraggio e dunque, l’unica strategia che si può vedere in tutto ciò è semplicemente prendere tempo. Procrastinare, razionalizzare e vedere che succede.
Tra referendum ed elezioni regionali qualcosa accadrà e c’è la folta pattuglia dei liberal nostrani come Calenda, Bonino, Della Vedova, disponibili a intese e a discutere col Pd.
E comunque, se discutendo della nuova legge elettorale, preventivamente qualcuno gli garantisse la soglia al 3%, le sue intemperanze magicamente sarebbero dirottate in altri ambiti.
Magari in un nuovo libro: Sotto la soglia niente.
Renzi: “La storia della Rosa Bianca”
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