Kulturjam incontra La Grazia Obliqua: videointervista & live
Strana creatura quella de La Grazia Obliqua, nata nel 2012 come collettivo musicale e artistico per Cantare la bellezza, come il titolo di una delle canzoni contenute nel loro primo album, Canzoni per tramonti e albe – al crepuscolo dell’Occidente, fin dal titolo programmatico per l’humus in cui è impastato l’immaginario della band.
Cantare bellezza in tutte le sue forme. Concetto difficile da maneggiare, sfuggente, pericoloso. Non v’è forse bellezza nell’occhio della persona amata o in un alba o nel bagliore lontano di un esplosione devastante?
La loro è musica fatta di continui rimandi: a un pensiero, un immagine, un fotogramma, una citazione, un artista, un caleidoscopio dall’anima novecentesca.
Come nell’omaggio struggente a Pasolini:
Pierpaolo è a terra, nessun dolore lo attraversa
risate di bambini cannibali
conosce ogni risposta adesso
le domande non hanno più senso.
Dunque un progetto che possiede quella grazia obliqua che attiva uno spazio sempre aperto ai doppi sensi e in cui senso e sensibilità appaiono inscindibili. Un luogo musicale in cui la comprensione dell’esistente è intesa come il fare esperienza di sé e del mondo.
La Grazia Obliqua – Genealogy
LGO è composta da
Massimo Bandiera (basso e voce)
Alessandra Trinity Bersiani (tastiere, flauto e voce)
Gianluca Pinelli (chitarra)
Valerio Michetti (batteria)
Alessandro Bellotta (voce e chitarra acustica)
La Grazia Obliqua sarà in concerto sabato 11 luglio 2020 al Traffic Rock Garden di Roma